Vigili del Fuoco feriti, Rizzo: ''Una inevitabile conseguenza''

Per l'Idv l'incidente verificatosi ad Impruneta ha una spiegazione piuttosto semplice, si tratterebbe de "l’inevitabile conseguenza dello stato di abbandono del Corpo"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 giugno 2011 12:36
Vigili del Fuoco feriti, Rizzo: ''Una inevitabile conseguenza''

“Le condizioni di lavoro del Corpo dei Vigili del Fuoco sono inaccettabili. Alla mancanza di mezzi, di risorse e di personale sopperisce soltanto l’abnegazione dei lavoratori impegnati in servizi dove è richiesta un’altissima professionalità. Quello che è successo mercoledì all’Impruneta è soltanto l’inevitabile conseguenza dello stato di abbandono in cui versa il Corpo”. È il commento di Roberto Rizzo, Responsabile del Dipartimento Lavoro-Welfare Idv Toscana, dopo che cinque vigili del fuoco sono rimasti ustionati a seguito dell’esplosione causata da una fuga di gas, che aveva portato all’evacuazione di venti famiglie. “Se nessuno è rimasto coinvolto – aggiunge Rizzo – questo è tutto merito del coraggio e dello spirito di servizio dei Vigili impegnati in questa difficile operazione.

Da tempo, infatti, noi di Italia dei Valori denunciamo, a livello parlamentare e regionale, le carenze e la non sufficiente attenzione da parte di Governo e delle Istituzioni ai gridi di allarme che da diversi anni sindacati e lavoratori hanno manifestato per denunciare il totale abbandono e la mancanza di uomini, mezzi, formazione e prevenzione, che impediscono ai Vigili di svolgere il proprio delicato lavoro in sicurezza, in condizioni favorevoli e con gli strumenti adeguati ad assicurare ai cittadini quel servizio che, nei fatti, tutti si aspettano”. “Noi di Italia dei Valori – conclude Rizzo – esprimiamo solidarietà e auguriamo una pronta guarigione ai cinque Vigili rimasti feriti e continueremo a farci portatori delle loro istanze in tutte le sedi istituzionali, nei territori, in Regione Toscana e in Parlamento, affinché si adottino misure tese a restituire e migliorare le condizioni di lavoro, ma anche quell’indispensabile dignità professionale da cui un mestiere tanto importante non può prescindere”.

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