Mercato delle Pulci, la rivolta dei Ciompi

Manifesti campeggiano ovunque ed invitano Matteo Renzi e Dario Nardella a rispettare le promesse fatte in fase elettorale: "Qui non ci siete più stati" scrivono i commercianti che si sentono stretti nella morsa dell'abbandono e del degrado

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 maggio 2011 15:13
Mercato delle Pulci, la rivolta dei Ciompi

I commercianti dei Ciompi sono sul piede di guerra, è accaduto spesso negli ultimi anni, ma stavolta sembrano essere piuttosto uniti e chiedono al sindaco Matteo Renzi maggiore presenza e rispetto delle promesse. La storia è di quelle lunghe, dagli stessi 'ambulanti a posto fisso' denominata "Infinita" perché da quando il mercato delle Pulci, con i suoi oggeti di antiquariato toscano ha preso posto in piazza dei Ciompi, da quel momento esatto si è visto etichettare come "Soluzione provvisoria" ed erano gli anni '60. Con il tempo la struttura è stata modificata, si è aperta solo verso le corsie interne, è stata recintata per evitare atti di vandalismo, come ci racconta chi ci lavora da tempo, e pericolo di maggiore degrado visto che negli anni i corridoi nascosti da sguardi indiscreti erano diventati ricettacolo di malavita e sudiciume. Poi è stato l'avvento della Partecipazione con l'assessore Cristina Bevilacqua che avrebbe spostato tutto in piazza Ghiberti, l'area nata dalla copertura del parcheggio interrato in prossimità di Sant'ambrogio.

Fatto il Bando, vinta la gara, ammirato il progetto assieme ai consulenti eccellenti della Fondazione Michelucci, scomodati per una serie interminabile di incontri con i cittadini. In quell'occasione furono i residenti a mettersi di traverso, l'idea non piaceva, ma non per l'estetica, fu più una questione concettuale, non ci vedevano "nulla di buono" mentre da parte dei commercianti regnava il pieno appoggio alla Giunta e c'era persino chi si era accordato per il tipo di vetrina, di mattonella, e per dove mettere i condizionatori. Lo stop a quel punto arrivò al momento di scoprire le carte: ci sarebbe stato il trasferimento su suolo della Firenze Parcheggi con variazione dunque dei canoni di affitto, e con accollo delle spese di trasloco a debito degli esercenti.

Ecco perché si fermò tutto.

Matteo Renzi ha ricevuto una gran brutta eredità, far intravedere una svolta e poi lasciare tutti sul più bello è, infatti, la situazione peggiore per chi amministra la cosa pubblica. Il sindaco ha messo nel programma il recupero dell'area, con la nuova sistemazione urbanistica, il giardino allargato, la Loggia del pesce da recuperare, il mercato da riqualificare.

Gli ambulanti hanno atteso notizie che non sono arrivate. Ad oggi il sindaco nomina piazza dei Ciompi quando parla dei 100 posti previsti nel futuro parcheggio interrato, mentre gli esercenti accolgono i turisti sotto le lamiere gelide d'estate e roventi d'inverno. Le parti sembrano distanti. Certo è che se l'ipotesi di parcheggio interrato rientra nel piano del primo cittadino, per arrivarci occorrerà spostare qualcosa, o qualcuno, la soluzione potrebbe essere a portata di mano recuperando magari il progetto messo nel cestino. Fatto preoccupante i cartelli "Vendesi" che fanno capolino dalle vetrine dei box commerciali.

Forse si è atteso troppo tempo. Ant. Len.

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