Comitato autovelox: ''Gaffe della Prefettura, il Ministero dà ragione all’Aduc''

Secondo l’associazione dei consumatori, il Commissario di Governo è stato indotto in errore da una lettura affrettata. In realtà, se il Comune può classificare le strade come meglio crede, le autorizzazioni del Prefetto devono sempre ubbidire al codice

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 marzo 2011 15:02
Comitato autovelox: ''Gaffe della Prefettura, il Ministero dà ragione all’Aduc''

Ancora un colpo di scena nel caso autovelox. "Secondo il Ministero dei Trasporti le autorizzazioni delle prefetture devono attenersi al codice della strada e non alle occasionali convenienze delle amministrazioni comunali" fanno sapere i rappresentanti del Comitato fiorentino costituitosi ad hoc per seguire il tema degli autovelox in città. "La Prefettura di Firenze prende però fischi per fiaschi e con una gaffe clamorosa legge al contrario il parere scritto del direttore generale per la Sicurezza Stradale, Sergio Dondolini, assolve l’operato del Comune e annuncia il rigetto generalizzato dei ricorsi contro le multe presentati dagli automobilisti". "L’associazione dei consumatori Aduc - questa la fonte citata dal comitato - segna così un nuovo, stupefacente capitolo della vicenda che dallo scorso autunno oppone Palazzo Vecchio agli utenti della strada.

Diffondendo in originale il documento del Ministero, l’Aduc ne mette in evidenza l’autentico significato. Il Ministero, in sostanza, dà completa ragione agli ormai numerosi giudici di pace, che nelle ultime settimane hanno prodotto le prime sentenze sulle migliaia di ricorsi presentati a fronte delle circa 200 mila multe registrate lo scorso anno dagli autovelox di Firenze (+400% rispetto al 2009) soprattutto nei viali Etruria, Gramsci, Matteotti e Lavagnini". "Vari magistrati si sono appellati alle stesse motivazioni: gli autovelox di Firenze sono per lo più irregolari, perché i viali in questione non possiedono le caratteristiche minime previste dal Codice della Strada (art.

2, comma 2 lettera D). Gli autovelox potrebbero dunque funzionare solo in presenza di un vigile urbano accertatore. L’impianto di viale Etruria, inoltre, non risponde neppure alle caratteristiche di visibilità espressamente volute dalla lettera e dallo spirito della norma, che privilegia la prevenzione alla sanzione. Ovvero: come può contribuire a rallentare la velocità se è invisibile?" "Il parere del direttore generale del Ministero dei Trasporti è chiarissimo. Inviato da Roma venerdì 11 marzo (protocollo 1380), è stato ricevuto lunedì 14 dalla Prefettura di Firenze Ufficio Depenalizzazione (protocollo 14052).

Ecco che cosa dice nei punti essenziali: “Il Comune di Firenze è libero di classificare le strade come meglio ritiene… E può anche classificarle diversamente da quanto previsto dal piano urbano del traffico”. E però: “il riconoscimento delle caratteristiche tecniche-funzionali di una strada non sembra allo scrivente (Dondolini, ndr.) richiedere necessariamente l’intervento dell'autorità politica di governo locale, essendo essenzialmente una attività tecnico-amministrativa”. "Circa l'autorizzazione all'istallazione di autovelox fissi, il Ministero specifica che la Prefettura non e' assolutamente vincolata alla classificazione decisa dal Comune, ma può autorizzarli solo se installati in strade con le caratteristiche richieste dal codice della strada. “Infatti”, scrive Dondolini, “mentre è scontato che per poter autorizzare il rilevamento a distanza devono essere presenti le caratteristiche tipiche delle strade di cui all'art.

2 comma 2 lettere C e D del CdS, la presenza delle caratteristiche non è condizione sufficiente per adottare il provvedimento di autorizzazione”. In altre parole - sostiene l’Aduc - i decreti prefettizi che autorizzano gli autovelox su strade urbane prive delle caratteristiche minime di scorrimento sono illegittimi. Invitando la Prefettura a una più attenta lettura del documento, l’associazione ricorda che "una raffica di rigetti rischierebbe di dar vita ad altrettanti ricorsi al Giudice di Pace, con una nuova ondata di contenziosi, ulteriori spese per i cittadini e un notevole incremento del carico di lavoro dei giudici di pace". La Guardia di Finanza di Brescia, in una conferenza stampa, ha reso note le conclusioni delle indagini sugli autovelox taroccati.

Oltre ai metodi per rilevare velocita' superiori a quelle reali, multando anche chi rispettava i limiti, cio' che colpisce e' il numero di Comuni e funzionari coinvolti: 146 i primi 367 i secondi. "Sconclusionate politiche di sicurezza basate sul “far cassa” grazie agli autovelox, possono degenerare fino a questi livelli - spiega Vincenzo Donvito, presidente di Aduc, l'associazione che segue costantemente gli eventi con i propri associati - in questo momento, alfiere di questa politica e' il Comune di Firenze, con le sue 200.000 multe nel 2010 (+400% rispetto al 2009); Comune su cui pende un esposto in Procura della Repubblica perche' a nostro avviso avrebbe fatto carte false per farsi autorizzare postazioni autovelox li' dove non possono esserci senza accanto un vigile, e con tanto di Prefettura che, invece di controllare la veridicita' di quanto richiesto dal Comune per poi autorizzarlo, ha omesso i controlli" "Chi e' la vittima alla fine? Il cittadino e la sicurezza stradale.

Il primo perche' e' il pagatore materiale, la seconda perche' va a ramengo per due motivi: - le strade con autovelox irregolari o truffaldini restano pericolose; - gli automobilisti sono ormai consapevoli che gli autovelox sono usati solo per fare cassa e, a fronte di un'autorita' che agisce nell'illegalita', si sentono autorizzati ad altrettanta illegalita' ovunque non siano consapevoli di poter essere multati. Una situazione in cui alcune amministrazioni, come quella di Firenze, negano l'evidenza dell'illegalita', usano mezzucci mediatici per scoraggiare i ricorsi giudiziali e sciorinano numeri sulla minore incidentalita' registrata grazie a questi autovelox, ma tacciono sul fatto che ad alcuni incidenti in meno dove sono posizionati gli autovelox illegali, corrisponde una maggiore incidentalita' altrove dove, gli automobilisti, comportandosi come i Comuni che non rispettano le regole, violano queste ultime con estrema disinvoltura".

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