L'Apt 'chiude', il testimone passa alla Provincia

Il 30 aprile le Aziende di promozione turistica cesseranno l'attività e a lor subentreranno le province. La soppressione è stata prevista nella legge regionale finanziaria

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 marzo 2011 18:50
L'Apt 'chiude', il testimone passa alla Provincia

Firenze - L'Apt cessa la sua attività il 30 aprile 2011 e dall'1 maggio subentra la Provincia di Firenze che ieri ha approvato la relativa delibera presentata e illustrata dall'assessore al Bilancio Tiziano Lepri e dall'assessore al Turismo Giacomo Billi. La legge finanziaria regionale ha infatti soppresso le Aziende di promozione turistica, individuando le modalità di scioglimento e soprattutto affidando alle Province il compito di procedere tecnicamente a dare attuazione a queste disposizioni.

Le Province subentrano nelle aziende in tutti i rapporti attivi e passivi. Vi sono motivi di frizione con la Regione che trasferisce solo parzialmente le risorse alla Provincia per il mantenimento del personale e la promozione. Oltre 1 milione di euro l'anno la cifra che occorre per pagare tutto il personale, mentre i trasferimenti ammontano a circa 600 mila euro. Nel dibattito si è registrata la contestazione di Andrea Calò (Rifondazione comunista) verso l'assessore regionale Cristina Scaletti "che non ha mai partecipato agli incontri ufficiali nelle commissioni consiliari alle quali è stata invitata".

Per Federico Tondi (Udc) "con l'abolizione dell'Apt si perde un’opportunità di crescita". Andrea Cantini (Idv) sottolinea come la decisione della Regione dipenda dai tagli del Governo e "non se ne deve fare carico all'assessore regionale Scaletti". Samuele Baldini, viceversa, regista che sul turismo "troppi soggetti stavano facendo la stessa cosa: l’Apt, la Provincia, i Comuni, le Comunità Montane e altri enti che col tempo si sono susseguiti". "Approviamo un atto dovuto - spiega il capogruppo del Pd Stefano Prosperi - Abbiamo sostenuto una discussione anche difficile con la Regione e il livello dei rapporti non è stato certo dei più idilliaci".

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