Firenze: quasi 4mila gli iscritti alle liste mobilità

L’assessore provinciale Elisa Simoni commenta gli ultimi dati su mobilità e Cassa Integrazione Straordinaria della Provincia di Firenze: “La priorità resta il lavoro”.

Redazione Nove da Firenze
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22 settembre 2010 20:11
Firenze: quasi 4mila gli iscritti alle liste mobilità

I dati relativi alle liste di mobilità e alla Cassa Integrazione Straordinaria della Provincia di Firenze, riferiti ai prossimi mesi, dimostrano che esiste ancora un forte problema occupazionale nonostante alcuni timidi segnali di ripresa. Le lavoratrici e i lavoratori iscritti alle liste di mobilità della legge 236 (che non prevede erogazione dell’indennità di mobilità) dal 1° gennaio al 31 agosto 2010 sono 3.495 e di questi, oltre il 50% (1.822) è rappresentato da donne e uomini con meno di 40 anni. “È un dato preoccupante che, purtroppo, conferma che i giovani sono i soggetti maggiormente colpiti dalla crisi economica - afferma l’assessore provinciale al Lavoro Elisa Simoni -.

Non solo meno lavoro, ma anche di minore durata e di minore qualità. Senza contare tutti i lavoratori precari che rischiano di essere ‘fantasmi nella crisi’”. Per quanto riguarda il tanto temuto termine della Cassa Integrazione Straordinaria, i numeri per la Provincia di Firenze sono eloquenti: da qui al termine del 2010, le lavoratrici e i lavoratori che vedranno terminare il sostegno della CIGS sono stimati in oltre 500 unità. Delle 17 aziende che hanno aperto procedure di Cassa Straordinaria (che termineranno entro l’anno in corso) e alle quali i suddetti lavoratori fanno riferimento, due hanno già potuto fare ricorso anche alla Cassa in Deroga. I primi 3 mesi del 2011 confermeranno la tendenza: 29 le aziende che esauriranno la Cassa Integrazione Straordinaria con una stima di oltre 1000 lavoratori coinvolti. “Per tutto questo sono necessarie da subito certezze per il rifinanziamento della Cassa Integrazione in Deroga.

Al momento, purtroppo, non abbiamo alcuna notizia in questo senso - sostiene l’assessore Simoni -. Si tratta di una vera priorità, ma le amministrazioni locali non ce la faranno da sole; è il Governo che deve dare garanzie in questo senso, preoccupandosi del rilancio di questo Paese. Ad oggi decine di vertenze importantissime giacciono inevase sul tavolo di un inesistente Ministro dello Sviluppo Economico. Queste sono le tematiche di cui si dovrebbe parlare”.

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