Vendola a Renzi: si rottamano le politiche sbagliate

Ieri pomeriggio a Seravezza il governatore della Puglia, Nichi Vendola, e il deputato finiano Luca Barbareschi si sono sottoposti ad una divertente ed inedita “Intervista col cervello... del politico”.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 settembre 2010 15:23
Vendola a Renzi: si rottamano le politiche sbagliate

Appena archiviato il grande successo di partecipazione per il primo appuntamento del Festival della Salute 2010 che si è svolto coi ragazzi delle superiori, medici e testimonial d’eccezione come Mario Cipollini, Natalia Titova e Massimiliano Rosolino a Pietrasanta, ieri pomeriggio s’è celebrato un altro incontro super affollato a Seravezza. Un grande successo all’esterno della Fortezza Medicea, 500 posti a sedere bruciati ed almeno altri trecento in piedi per la suggestiva intervista al cervello di due politici ad opera dello psichiatra di fama mondiale Ubaldo Bonuccelli (sta curando Muhammad Alì, Cassius Clay per intenderci) e del giornalista e conduttore televisivo Fabrizio Diolaiuti.

Come si sa ad essere indagati sono stati i cervelli politici di Nichi Vendola, Luca Barbareschi ed Ettore Neri, sindaco del paese della Versilia. Pacati, ironici, propositivi, pare proprio che i cervelli dei tre funzionino. E che esista una certa sintonia almeno sui principi: moralità, onestà, merito. Bonuccelli ha avuto il compito di illustrare i “segni” del cervello politico: intelligenza emozionale, estroversione, apertura. Più presenti, lo dice uno psichiatra, nel cervello di un politico progressista che in quello di un conservatore.

Diolaiuti ha cominciato invece a giocare tra istinto e razionalità. Vendola dice subito che si interroga sul cervello morale di Totò Cuffaro e si infastidisce, scherzando, sul fatto che il suo cervello venga analizzato come quello di Calderoli o di Giovanardi … Barbareschi risponde con l’assenza nel cervello di Rutelli. Uno a uno palla al centro. Ci sono ovazioni per l’uno e per l’altro. E Diolaiuti e Bonuccelli sono abili comprimari. Lo psichiatra si chiede come mai in America un presidente esecutivo possa durare solo otto anni mentre qui… Vendola: Berlusconi non è una anomalia ma una autobiografia di un Paese con lo spirito pubblico evaporato.

Ha cominciato a vincere quando la scuola pubblica ha perso. Parla come Beautiful, amore, invidia, disprezzo, tradimenti. Lui ha interpretato il Paese e noi siamo stati fuori contesto. Barbareschi: Berlusconi non ha inventato nulla ma sdoganato il peggio che c’è in Italia compresa l’evasione fiscale. Dopo dieci anni di Grande Fratello Berlusconi gode perché il Paese è bollito. Quando Diolaiuti cita Gaber e il suo comunista (comunista perché ognuno era più di se stesso) e chiede se abbia ancora senso sognare quel mondo che poi si è infranto, Vendola gli risponde con una bellissima metafora.

Quando Troia brucia Enea prende sulle spalle il padre Anchise e i penati, gli ideali, insomma, e va sulle sponde del Tevere per fondare una nuova città. Senza il padre il futuro sarebbe nulla. Chi è stato comunista deve fare i conti cone le città che sono andate in fiamme. Ma le ragioni fondative del sogno, Anchise e i penati, sono più forti ed urgenti di ieri. Verso una nuova fondazione. Barbareschi risponde invece sulla creatività che è ingabbiata spesso dalla politica. Gli Usa, dice, devono essere l’esempio perché hanno nel loro dna da Erroll Gardner agli scienziati Nobel.

Da noi ci sono quelli di area. Ma il creativo deve essere anarchico, provocatore e visionario. E la politica deve stare dietro la creatività e usarla per crescere. Primarie Pd: "Vendola va bene?", chiede Diolaiuti a Barbareschi. Lui ha i numeri risponde l’attore deputato di Futuro e libertà, ha un progetto politico. E Renzi ha ragione a chiedere la rottamazione dei vecchi dirigenti? Vendola: non si rottamano le persone ma le politiche sbagliate. E quell’anello al pollice di Vendola cos’è, si chiede il conduttore.

Una scommessa vinta. Vendola che ha vinto contro la sua parte e contro l’altra parte ha “incassato” la fede della madre di uno di destra che aveva scommesso che Nichi non avrebbe potuto vincere. Ora dice Vendola è il mio buon promemoria.

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