Sesso con una escort da 1.500 euro. Poi simula furto perché senza soldi

Aveva avuto un incontro con una escort cui aveva offerto la cena e con cui, successivamente, si era intrattenuto per tutta la notte. Spesi 1500 euro il giovane non aveva il coraggio di dire ai genitori di essere rimasto senza soldi.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 agosto 2010 15:04
Sesso con una escort da 1.500 euro. Poi simula furto perché senza soldi

L'altra mattina veniva denunciato il furto di una autoveicolo dal proprietario, A.E. di 30 anni, il quale dichiarava di averlo lasciato parcheggiato sotto casa la sera precedente, e di non averlo ritrovato all’atto di uscire di casa per recarsi al lavoro. Nel corso della mattinata, tramite segnalazione al “113”, un collega di lavoro di A.E. segnalava il ritrovamento del mezzo in una via cittadina. Sul posto il personale delle Volanti effettivamente rinveniva il SUV oggetto del furto regolarmente parcheggiato e chiuso sulla pubblica via.

La vittima ed il collega dichiaravano ai poliziotti di averlo notato mentre erano intenti ad effettuare le consegne per la ditta da cui dipendono, e di non aver toccato nulla all’interno. Sul posto interveniva quindi anche la Polizia Scientifica per i rilievi del caso, appurandosi così che all’interno del mezzo tutti gli oggetti di valore (autoradio, computer portatile) non erano stati asportati, ad eccezione della somma in contanti di 1500 euro, che erano stati prelevati dal portafoglio rimasto nel veicolo. A quel punto i poliziotti si sono insospettiti ed hanno accompagnato il giovane in Questura a Grosseto per capire meglio i fatti.

Negli uffici di Polizia A.E. iniziava a cadere in contraddizione, modificando il racconto ogni qualvolta gli veniva rivolte domande sempre più incalzanti. Alla fine il giovane crollava, e mettendosi a piangere raccontava finalmente la verità. La sera prima aveva avuto un incontro con una escort, a cui aveva dapprima offerto la cena, e successivamente ci si era intrattenuto per tutta la notte. L’incontro gli era venuto a costare esattamente 1500 euro, ed il giovane non aveva il coraggio di dire ai genitori di essere rimasto senza soldi.

Durante il racconto si appurava inoltre che per raggiungere il posto di lavoro A.E. aveva rubato quella mattina una bicicletta. Il velocipede veniva quindi recuperato e riconsegnato al legittimo proprietario. In base a quanto appurato, il grossetano veniva denunciato a piede libero per i reati di simulazione di reato e furto.

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