Precipitano da un costone. Morti due cercatori di funghi sul Falterona

Intorno alle 8:30 di questa mattina una squadra del Soccorso Alpino ha avvistato i due corpi alla base di una delle fasce rocciose che affiancano la cascata del Pescino.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 luglio 2010 13:50
Precipitano da un costone. Morti due cercatori di funghi sul Falterona

Due cercatori di funghi romagnoli, entrambi di Santa Sofia (Forlì-Cesena), C.G. 62 anni e C.O. 72 anni, erano stati dati per dispersi dal tardo pomeriggio di ieri facendo scattare le ricerche da parte del Sast Soccorso Alpino Speleologico Toscano, del Saer Soccorso Alpino Emilia Romagna e del Corpo Forestale dello Stato nel comprensorio del Monte Falterona. I due, appassionati ed esperti fungaioli, avevano lasciato la loro autovettura alla sbarra di Piancancelli, in territorio romagnolo per inoltrarsi oltre il confine regionale lungo la strada forestale che passando sotto il Monte Falco conduce alla Fonte del Borbotto.

Il mancato rientro in paese ha fatto preoccupare i parenti che hanno fatto scattare l'allarme e innescato la procedura per la ricerca. Due “campi base” in contatto radio fra di loro sono stati allestiti dal Saer a Piancancelli e dal Sast alla Fonte del Borbotto e a partire dalle 19:30 di ieri sono scattate le operazioni di ricerca alle quali hanno partecipato i tecnici di soccorso alpino della Stazione Monte Falterona del Sast, due unità cinofile della stessa organizzazione, gli uomini del Soccorso Alpino Emilia Romagna, il personale del Corpo Forestale dello Stato di Campigna, la Protezione Civile della Provincia di Firenze, una squadra di cacciatori del luogo.

Nella ricostruzione ipotetica ma abbastanza plausibile dei fatti, i due amici che condividevano la passione per la ricerca dei funghi, dopo aver esplorato le zone circostanti la strada forestale che solca il ripido versante toscano della costiera Monte Falco-Monte Falterona si sono più decisamente inoltrati nel bosco dirigendosi verso la Cascata del Pescino, una zona molto ripida a fasce rocciose di arenaria quasi verticali. Non molto distante dalla cascata, situata nel comune di San Godenzo – meta conosciuta per l'alpinismo invernale da parte degli appassionati di scalate su ghiaccio - la rovinosa caduta di entrambi giù per il pendio ripidissimo.

Probabilmente un passo falso di uno dei due – non lo sapremo mai – che ha coinvolto anche l'amico nella tragica caduta: più di 100 metri a detta dei soccorritori sul posto. L'esito è stato fatale. Le ricerche sono proseguite per gran parte della notte, interrotte solo brevemente in questa zona particolarmente insidiosa dove il terreno diventa difficile anche per i tecnici più esperti del Soccorso Alpino. Alle prime luce dell'alba la macchina organizzativa della ricerca si è messa nuovamente in movimento per concludersi intorno le 8:30 del mattino, quando una squadra del Soccorso Alpino ha avvistato i due corpi alla base di una delle fasce rocciose che affiancano l'impluvio del Pescino, raggiungendoli e constatando il codice di emergenza che non si vorrebbe mai dare per radio al coordinamento dei soccorsi: codice 4.

Al momento attuale si attende il permesso del Magistrato per la rimozione delle salme che avverrà con l'ausilio dell'elisoccorso che provvederà a recuperarle con il verricello in modo da non mettere a rischio l'incolumità dei soccorritori con manovre alternative di recupero su un terreno che si presenta particolarmente insidioso.

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