Piccole e vitali, 1000 imprese nate in Toscana con il microcredito

Il trend dei prestiti è in crescita: se nel 2007, anno di avvio dell'iniziativa, erano stati 103, nel 2008 sono stati 477, nel 2009 304, nei primi mesi del 2010 76. I prestiti ad imprese femminili sono stati 265, per un valore di 3 milioni e 662 mia euro.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 giugno 2010 15:25
Piccole e vitali, 1000 imprese nate in Toscana con il microcredito

Piccole, piccolissime, ma vitali, abbastanza robuste da tenere testa alla crisi in atto e sufficientemente flessibili da adattarsi con originalità e creatività alle novità del mercato. Sono quasi 1000 (per la precisione 960) le aziende nate in tutta la Toscana grazie al microcredito, l'iniziativa cui la Regione ha dato vita nel 2007 insieme a Fidi Toscana per garantire l'accesso al credito anche a chi, di solito, non potendo fornire garanzie, ne restava escluso. Il progetto si chiama SMOAT (Sistema microcredito orientato assistito toscano) e prevede, grazie ad un accordo con le banche, la concessione di prestiti fino ad un massimo di 15 mila euro e una serie di servizi di tutoraggio e supporto per le neo imprese e per quelle con meno di 36 mesi di vita.

Il punto è stato fatto oggi in una conferenza stampa dall'assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini e dal direttore di Fidi Toscana Giovanni Ricciardi. Il trend dei prestiti è in crescita: se nel 2007, anno di avvio dell'iniziativa, erano stati 103, nel 2008 sono stati 477, nel 2009 304, nei primi mesi del 2010 76. I 960 microimprenditori hanno potuto usufruire di un finanziamento da parte delle banche convenzionate per un importo complessivo pari a quasi 12 milioni di euro.

Fin qui i numeri complessivi. Guardando il dettaglio, si ottengono informazioni interessanti, che parlano della qualità dell'intervento. Dei 960 prestiti erogati fino ad oggi, 452 sono andati ad imprese straniere, per un valore complessivo di 4 milioni e 510 mila euro. I prestiti ad imprese femminili sono stati 265, per un valore di 3 milioni e 662 mia euro, quelli ad imprese giovanili 428 per quasi 6 milioni di euro. "Queste cifre attestano il successo dell'iniziativa - commenta l'assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini – testimoniandone il valore economico ma anche quello qualitativo.

Non solo si sono creati nuovi posti di lavoro, ma anche posti di lavoro di qualità, con un importante valore aggiunto, quello costituito dalla forte presenza di stranieri, donne e giovani, che contribuiscono a orientare in senso dinamico e innovativo queste iniziative imprenditoriali". Qualche esempio: una società ha brevettato un sapone ecologico biodegradabile per la pulizia delle barche; un'altra azienda ha messo a punto una barca per disabili specializzata in corsi di velaterapia; diverse sono le imprese che si occupano di design, altre operano nei servizi che utilizzano, per vari scopi, la rete e i social network.

Ma non è tutto. Inaspettato ma significativo anche il successo fra gli imprenditori over 50, che in alcuni casi hanno ripreso in mano antichi mestieri e attività tradizionali (sarto, ciabattino), magari rivisitandoli in chiave moderna. "Anche questo è un dato importante - commenta Simoncini - proprio questa fascia di età, infatti, soffre particolarmente in caso di perdita del posto di lavoro". Che il microcredito costituisca uno strumento efficace anche in chiave anticrisi, lo dimostra la vitalità di queste imprese, il cui tasso di sopravvivenza è del 99%.

Altrettanto elevato il tasso di solvibilità: il 93% delle somme erogate è stato restituito. Ultima osservazione riguarda il valore sociale e la diffusione di una cultura d'impresa socialmente responsabile che ha portato, fra questi microimprenditori, a condividere e promuovere percorsi di sostenibilità sociale e ambientale. di Barbara Cremoncini

Notizie correlate
Collegamenti
In evidenza