Le strategie di esternalizzazione del Comune di Montemurlo discusse in Forum aperto alla cittadinanza, in prospettiva del bilancio di previsione 2006

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 febbraio 2006 16:30
Le strategie di esternalizzazione del Comune di Montemurlo discusse in Forum aperto alla cittadinanza, in prospettiva del bilancio di previsione 2006

La necessità di garantire un elevato standard di qualità nei servizi la considera prioritaria, di cui tenere conto anche nella formulazione del bilancio di previsione 2006. È con questo spirito che il Comune di Montemurlo ha organizzato questa mattina un forum aperto, dal titolo “Cittadini e servizi. Le sinergie tra Comune e Aziende pubbliche”: l’incontro si è svolto nei locali della sala Consiliare “Angiolo Menicacci”. Terzo e ultimo degli appuntamenti voluti dall’Amministrazione montemurlese per coinvolgere la collettività sul confronto preliminare all’esame del Bilancio di previsione 2006, il Forum ha voluto dipingere un quadro più dettagliato dei rapporti di collaborazione che, attualmente, intercorrono tra l’ente locale e le società municipalizzate - Asm (c’erano il presidente e direttore, Adriano Benigni e Sandro Gensini) e Consiag spa (rappresentato dal presidente, Paolo Abati) - cui il Comune ha affidato la gestione di alcuni dei principali servizi cittadini.

Un confronto sviluppato non in maniera acritica, bensì in modo dialettico, intorno ad alcuni spunti ben precisi, su cui sviluppare il dibattito. Primo fra tutti la differenza, ribadita dallo stesso sindaco di Montemurlo, Ivano Menchetti, tra il concetto di esternalizzazione e quello di privatizzazione. “L’affidamento dei nostri servizi ad aziende pubbliche partecipate direttamente dal Comune – ha affermato Menchetti - costituisce di per sé una garanzia, soprattutto per l’attenzione che queste società ripongono sul nostro territorio, diversamente dalle società private che invece sono esclusivamente interessate alla produzione degli utili economici”.

Ed è in quest’ottica di ragionamento che s’inserisce l’ipotesi di una gestione esterna del magazzino comunale, ventilata proprio negli ultimi giorni. Rassicurazioni, a questo proposito, sono giunte dal primo cittadino, secondo il quale “non è in discussione la competenza delle professionalità che lavorano all’interno della struttura, ma sono da rilevare alcuni elementi di diseconomicità nella gestione e nel mantenimento di quest’ultima. In un momento in cui la parola d’ordine dei Comuni è quella di razionalizzare la spesa corrente, in caso di esternalizzazione del magazzino la cifra che andremmo a risparmiare per effetto delle cessazione dei contratti di affitto, sarebbe di 80mila euro”.

A prendere la parola successivamente è stato il Vicesindaco Pietro Garofalo (che ha le deleghe per l’innovazione tecnologica e la programmazione economica), il quale ha fatto il punto sui progetti che attualmente vedono il Comune di Montemurlo impegnato insieme alle società del Gruppo Consiag, finalizzati a semplificare le procedure degli uffici comunali attraverso l’apporto di tecnologie all’avanguardia.

“È la dimostrazione – ha fatto notare Garofalo - di come il concorso delle aziende municipalizzate al territorio possa essere veramente prezioso, in termini di prestazione di competenze e professionalità. Nello specifico questo progetto, partito tre anni fa, dovrebbe vedere la sua sperimentazione in questa primavera”. Per quanto riguarda le politiche di esternalizzazione, Garofalo, unendosi alle argomentazioni già del sindaco, ha ricordato come “quello di Montemurlo non ha i numeri e le dimensioni dei piccoli Comuni capaci di gestire i servizi in proprio”.

Una gestione, come ha ribadito il presidente di Consiag Abati, “deve anche prevedere la possibilità di un controllo dell’effettivo funzionamento dei servizi stessi. Qualora intervengano disfunzioni in questi ultimi, infatti, è naturale che a risponderne sia chiamata l’azienda, piuttosto che il committente, vale a dire il Comune”.

Della difficoltà dei singoli enti locali a gestire in toto tutti i servizi ha parlato anche il presidente di Asm, Adriano Benigni: “È normale che un’amministrazione si rivolga ad aziende specializzate in alcuni segmenti particolari di servizi, vista la mole di doveri e compiti che lo sovraccaricano quotidianamente.

Il nostro obiettivo, comunque, è che i Comuni siano soddisfatti del servizio che eroghiamo nei confronti dei cittadini e del territorio, attraverso il recupero della produttività sui servizi stessi e la garanzia di elevati standard qualitativi”.

Che per i Comuni sia auspicabile ricorrere all’esternalizzazione dei loro servizi, lo dice del resto anche la legge nazionale. A ricordarlo è stato l’esperto Paolo Salvi, anch’egli intervenuto nel dibattito del Forum: “La riduzione degli stanziamenti per l’acquisto dei servizi, effetto della legge finanziaria, schiaccia la capacità gestionale degli enti locali che si vedono così costretti a ricorrere all’opzione dell’esternalizzazione per poter assicurare elevati standard di qualità e efficienza.

In verità, come stabilisce la normativa nazionale, alcune gestioni dei servizi non solo non possono ma non devono più competere ai singoli Comuni, nell’ottica, appunto, di razionalizzazione della spesa corrente”.

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