''Venere e Adone'' di William Shakespeare a Scandicci

Londra, 1593. La peste sta devastando la città, i teatri sono chiusi. Shakespeare trova l’ispirazione, e un patrono, e scrive un piccolo capolavoro: il poemetto erotico-mitologico Venere e Adone.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 aprile 2010 16:03
''Venere e Adone'' di William Shakespeare a Scandicci

Va in scena al Teatro Studio di Scandicci venerdì 9 e sabato 10 aprile alle ore 21:15 "Venere e Adone", di William Shakespeare, diretto ed interpretato da Valter Malosti - Venere - affiancato da Daniele Trastu – Adone. La produzione del Teatro di Dioniso si avvale della scenografia di Paolo Baroni e dei costumi di Marzia Paparini. Valter Malosti, premio UBU 2009 per la migliore regia, torna in Toscana dopo anni di assenza portando in scena lo spettacolo di cui ha curato anche la traduzione e la ricerca musicale.

Malosti en travesti è una Venere ambigua, abiti da uomo e trucco femminile, che con una grande prova d’attore dà voce anche ad Adone, il danzatore Daniele Trastu. Londra, 1593. La peste sta devastando la città, i teatri sono chiusi. Shakespeare trova l’ispirazione, e un patrono, e scrive un piccolo capolavoro: il poemetto erotico-mitologico "Venere e Adone". Sarà per l’epoca un grandissimo successo, immancabile nei bordelli, quanto sotto il cuscino delle signore aristocratiche e degli amatori.

"Venere e Adone" sfugge a qualsiasi definizione: “Comico oppure tragico, leggero oppure profondo, un inno alla Carne oppure un ammonimento contro la Lussuria, un mixtum in cui tutti i termini di queste antitesi sono simultaneamente veri”.

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