Berlusconi: chiunque avrebbe agito come Verdini

Il Presidente del Consiglio, ieri a Firenze, ha parlato anche dell'inchiesta G8, di intercettazioni e appalti. Intanto la Provincia aspetta le conclusioni delle indagini della Magistratura.

Redazione Nove da Firenze
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22 marzo 2010 14:38
Berlusconi: chiunque avrebbe agito come Verdini

Ieri Silvio Berlusconi ha risposto a una domanda dei giornalisti sull'inchiesta G8 nella quale è stato coinvolto anche il suo uomo toscano di fiducia, Denis Verdini. Il Presidente del Pdl era a Firenze, in appoggio alla candidata presidente della Regione Monica Faenzi. Il presidente del Consiglio è arrivato a Palazzo Corsini sull'Arno, protetto da un sistema di vigilanza straordinario, che prevedeva pure un gommone sul fiume. Fuori dal palazzo un esiguo drappello di contestatori, dentro per una blindatissima conferenza stampa solo lo stato maggiore del PdL toscano. Tra le altre cose Berlusconi ha trovato il tempo di parlare dell'Inchiesta della Procura fiorentina che ha portato a 4 arresti, con accuse di di corruzione per gli appalti dei grandi eventi, tra cui il G8 alla Maddalena gestito dalla Protezione civile.

L'inchiesta riguarda anche la Scuola marescialli dei carabinieri di Firenze e i lavori per i Nuovi Uffizi. Dopo una quarantina gli indagati, tra cui il magistrato Achille Toro, da Firenze gli atti sono stati inviati alla procura dell'Aquila. Ma la vicenda ha inciso negativamente sull'elettorato di centrodestra e ha mostrato personaggi vicini al Presidente del Consiglio come cinici e senza scrupolì, con il solito condimento di escort da 500 euro «a botta». Uno degli indagati è stato addirittura definito lo "sciacallo" a causa della telefonata intercettata mentre rideva pensando agli appalti del post terremoto. Ieri Silvio Berlusconi, a un giornalista che gli chiedeva se ritenesse schierata politicamente anche la magistratura fiorentina, che sta conducendo l'indagine sugli appalti, ha avuto la forza di rispondere: "Se le sembra una situazione accettabile in una democrazia me lo dica lei...". In un'interrogazione rivolta dal gruppo di Rifondazione in Consiglio provinciale si chiedeva tra l'altro se la Provincia fosse intenzionata ad aprire una commissione d'inchiesta al fine di accertare e verificare fatti e responsabilità che coinvolgerebbero l'ex presidente e il precedente consiglio di amministrazione della società Florence Multimedia nell'inchiesta della Procura della Repubblica di Firenze sui grandi appalti, nonché se la Provincia ritenesse opportuno censurare comportamenti emersi "avviando altresì la richiesta delle dimissioni del cda da Presidente e consigliere della Florence Multimedia".

Ha risposto l'assessore provinciale ai Rapporti con il Consiglio. Circa la prima richiesta: la Provincia non intende aprire una commissione d'inchiesta proprio perché è in corso un'indagine della Magistratura. Pertanto "vorremmo prima che l'indagine si concludesse, ricavarne gli esiti e solo allora fare nel caso commenti". Circa la seconda questione "Florence Multimedia vive una nuova stagione perché è stata completamente rinnovata e quindi non deve rispondere della vecchia gestione".

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