Continua la corsa in classifica

I viola praticamente perfetti non concedono spazi all'imprevedibile Genoa targato Gasperini. A segno Santana di tacco, Gilardino su rigore e nel finale Babacar si concede la prima rete nella massima serie. Ottima le prove di Montolivo e Natali

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 marzo 2010 23:31
Continua la corsa in classifica

Prandelli recupera contro ogni pronostico l'ex granata Cesare Natali e lo mette al centro di una difesa riveduta e corretta, che il mister vuol portare ai primi posti tra le difese del campionato italiano. Santana lo aveva preannunciato in settimana, sentiva il momento buono della squadra e la giusta carica positiva portata in campo. Ed è proprio Mario Alberto Santana, l'esterno destro, a concludere in rete un suggerimento del buon, ritrovato, Gobbi, con un colpo di tacco al 5' minuto del primo tempo, non è una strada in discesa contro un grifone sempre attento e pericoloso, ma certo i viola possono affrontare il match con maggiore serenità e migliore concentrazione. Al 20' Jovetic viene messo giù in area, forse il modo di cadere porta l'arbitro a non concedere il rigore, che poteva però starci a detta dei giocatori viola che protestano con l'arbitro Russo di Nola. La Fiorentina appare ben messa in campo ed offre un gioco fluido, dando sempre l'idea di poter tentare il colpo del 2 a 0, raddoppio che non arriva a causa dell'ultimo guizzo giusto. A fine primo tempo Pasqual aggancia al volo un grande assist ma anziché appoggiarla in linea per Gilardino in corsa verso il palo sguarnito, tenta di sinistro di sorprendere Amelia sul proprio palo.

Fuori. Nella ripresa fuori Zanetti, ma il tecnico di Orzinuovi a fine gara dirà che si è trattato solo di risentimento muscolare e di uno stop precauzionale. Al suo posto Donadel. Gasperini tenta la carta Suazo, in dubbio sino alla vigilia. Il Genoa prende piede con i viola che tirano un po' il fiato. De Silvestri prende il posto di Santana. L'1 a 0 non è un punteggio tranquillizzante contro una squadra abituata a colpire con un gran numero di marcatori e le occasioni iniziano a preoccupare entrambe le squadre con i portieri chiamati a dare prova delle proprie abilità. Amelia esce su Jovetic ed il montenegrino va giù, l'arbitro assegna il rigore tra le proteste, il rigorista viola è Stevan ma sul dischetto si porta Gilardino e sono inutili i richiami di Prandelli a rispettare le gerarchie, Gilagol concentratissimo segna e si porta a 14 reti in classifica cannonieri. Entra anche Babacar per Gilardino ed è lui a siglare con un gran tiro di precisione il 3 a 0 finale, per lui la prima rete in serie A nella settimana del suo compleanno. Per l'undici di Prandelli una gara perfetta e voto altissimo al mister che ha saputo recuperare le motivazioni di una squadra rimasta senza l'Europa non certo per personali demeriti, che ha ridisegnato tatticamente la squadra affidandosi alle capacità dei singoli, che ha effettuato anche i cambi giusti scegliendo di portarsi in campo anche gli uomini giusti..

chi non vorrebbe un allenatore così? Alberto Gilardino al termine della gara: "Sono molto contento della vittoria e del goal. Il rigore? Ho calciato io e basta. Abbiamo fatto una grande gara, concreta e determinata come a Napoli. Siamo in corsa e lotteremo fino alla fine. Ma non facciamo calcoli puntiamo a giocare al meglio gara dopo gara. Prandelli c'è in questa vittoria come tutto il gruppo, tutto lo staff". Andrea Della Valle, il presidente dimissionario che in molti vorrebbero ritrovare presto, formalmente, alla guida della società ha dichiarato: "Sono molto felice per la vittoria di oggi, merito del gruppo.

Prandelli? Dopo la Coppa Italia ci metteremo a tavolino tutti insieme. Non credo che ci saranno problemi, sia per lui che per Corvino. Non ci sarà ridimensionamento ma parità di bilancio con la quale siamo arrivati alla soglia dei quarti di Champions. Fidatevi della famiglia Della Valle. Oggi l'importante è di essere rientrati in corsa per l'Europa League" Parere unanime di un'ambiente che si ritrova unito e coeso al termine di una sfida determinante in cui la squadra ha ampiamente convinto è che questa corsa debba continuare, avanzando per gradi, senza strafare e senza puntare troppo in alto da non vedere più il punto di partenza, ma con una progressione che sia sinonimo di continuità. di Antonio Lenoci

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