Uncem: ''Modificare i contributi alle proiezioni farmaceutiche di montagna''

E' un servizio di presidio farmaceutico importante per i piccoli comuni di montagna e, per Uncem, la Regione Toscana deve rivedere i parametri d'accesso ai contributi per gestire tali strutture ed adeguarli alle esigenze delle popolazioni.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 marzo 2010 16:13
Uncem: ''Modificare i contributi alle proiezioni farmaceutiche di montagna''

La creazione di “proiezioni farmaceutiche” che funzionano come una “succursale” della farmacia su territorio diverso da quello di ubicazione, trova un’interessante ragione d’essere in montagna dove la scarsità della popolazione non consente l’apertura di una farmacia per motivi economici. In concreto la “proiezione farmaceutica” è un presidio farmaceutico sussidiario della farmacia principale che opera sul territorio, una “succursale”, che consente di offrire un servizio farmaceutico più capillare e funzionale nel territorio. E ciò è possibile in Toscana grazie alla normativa in materia approvata dal Consiglio regionale nel novembre 2008, secondo la quale è possibile avere proiezioni farmaceutiche anche nei comuni classificati montani e parzialmente montani. “Non c’è dubbio - dichiara il presidente di Uncem Toscana, che rappresenta 160 comuni montani nella regione - che tale normativa ci abbia trovati subito d’accordo.

Però siamo convinti che le esigenze vadano oltre i presidi per arrivare a vere e proprie farmacie dotate di una serie di servizi, tra cui, giusto per dare un esempio, il centro di prenotazione per esami diagnostici”. Tra l’altro va considerata un’altra esigenza. La montagna ha l’esigenza di avere un centro specializzato per le emergenze in montagna. “Non diciamo - aggiunge il presidente di Uncem - come quello appena inaugurato a Bolzano, il primo al mondo, che si occupa solo di diagnosi e terapia d’urgenza, ma quanto meno collegato ad una farmacia attrezzata con professionisti del settore.

D’altra parte ci sono vaste fasce di residenti che non possono muoversi per procurarsi le medicine e l’assistenza immediata. Da qui la necessità di migliorare il servizio farmaceutico in montagna anche attraverso incentivi finanziaria per l’apertura di farmacie”. Però... c’è un... però! Poichè ci sono limiti e modalità per l’accesso ai contributi per gestire tali strutture, Giurlani ritiene che “la Regione debba rivedere tali parametri ed adeguarli alle esigenze delle popolazioni”.

“E’ un promemoria che riteniamo di dover conseganre al nuovo Consiglio regionale che uscirà dalle consultazioni elettorali del 28-29 marzo” conclude il presidente di Uncem.

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