Bomba della seconda guerra mondiale ritrovata in uno stabilimento siderurgico

Si tratta di una bomba d’aereo inglese da 500 libbre, armata con spoletta posteriore, rinvenuta all’interno dello stabilimento siderurgico Lucchini

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 marzo 2010 16:19
Bomba della seconda guerra mondiale ritrovata in uno stabilimento siderurgico

Domenica 7 marzo 2010, presso il Porto Vecchio di Piombino (Livorno), un pericoloso residuato bellico della seconda guerra mondiale verrà rimosso e neutralizzato a cura degli artificieri del 2° Reggimento Pontieri di Piacenza. Si tratta di una bomba d’aereo inglese da 500 libbre, armata con spoletta posteriore, rinvenuta all’interno dello stabilimento siderurgico Lucchini. Il 2° Reggimento Genio Pontieri è una delle sette unità dell’arma del Genio incaricate di bonificare il territorio dell’Italia centro-settentrionale dai numerosi residuati bellici ancora esistenti e pericolosi (nell’anno 2009 sono stati effettuati oltre 246 interventi e nell’appena iniziato 2010 già 30 interventi solo nel Nord Italia).

Si tratta di un’attività particolarmente delicata, coordinata dal 1° Comando Forze di Difesa, con sede a Vittorio Veneto, e diretto dal Generale di Corpo d’Armata Mario Marioli. Le operazioni di messa in sicurezza del territorio, coordinate dalla Prefettura di Livorno in cooperazione con i Vigili del Fuoco, Forze dell’ordine e Protezione Civile, inizieranno alle ore 10, in concomitanza con il disinnesco dell’ordigno ed il successivo spostamento in luogo idoneo a farlo brillare. Saranno evacuate circa 200 cittadini residenti nel Comune di Piombino ed interrotte le attività lavorative del personale dipendente dello stabilimento dove è stato rinvenuto l’ordigno.

E’ inoltre previsto lo sgombero di un’area di circa 500 metri di raggio lungo tutto l’itinerario utilizzato per trasportare l’ordigno da dove sarà fatto esplodere, ed anche il divieto assoluto di sorvolo. L’intervento, della durata prevista di circa cinque ore, sarà effettuato dal Primo Maresciallo Renato Bruschi e dal suo nucleo di specialisti EOD (Esplosive Ordnance Disposal) che vantano ormai una preziosa esperienza maturata anche nel campo degli insidiosi ordigni di circostanza rinvenuti nel corso delle varie missioni operative svolte all’estero. Nella foto, d'archivio, fornita dall'Esercito operazioni di disinnesco di un ordigno all'Isola d'Elba.

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