Il Ministero delle Infrastrutture dà ragione alla Polizia Municipale di Firenze

Pertanto le sanzioni elevate dalla Polizia Municipale per mancata attivazione dei dispositivi di controllo di durata della sosta (parcometri) sono da ritenersi assolutamente legittime.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 marzo 2010 21:30
Il Ministero delle Infrastrutture dà ragione alla Polizia Municipale di Firenze

Il parere del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dà ragione alla Polizia Municipale: le multe elevate per divieto di sosta in caso di mancata attivazione dei parcometri sono quindi assolutamente legittime. È quanto precisa il comandante della Polizia Municipale Massimo Ancillotti. “Recentemente i giudici di pace fiorentini hanno accolto alcuni ricorsi contro verbali di contestazione per violazione del divieto di sosta per mancata attivazione dei dispositivi di controllo di durata della sosta (parcometri) – spiega Ancillotti –.

I giudici onorari hanno ritenuto che le violazioni non fossero conformi al dettato dell’articolo 7, comma 1 lett. f) del Codice della Strada, nella parte in cui dispone che la installazione di parcometri doveva essere preceduta dalla emanazione di direttive del Ministero dei lavori pubblici per la fissazione di condizioni e relative tariffe”. E questi pronunciamenti dei giudici di pace hanno avuto notevole eco sulla cronaca locale. “L’impostazione della Polizia Municipale – aggiunge il comandante – è sempre stata invece di diverso e contrario avviso e, vista la presenza di questi contrasti interpretativi, nell’ottobre scorso abbiamo interpellato il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti chiedendo autorevole parere in merito”.

Il parere è arrivato qualche giorno fa. Con una nota del 18 febbraio, infatti, il Ministero ha fatto conoscere il proprio orientamento condividendo completamente l’impostazione adottata della Polizia Municipale di Firenze e respingendo senza ombra di dubbio la tesi sostenuta dai giudici di pace onorari fiorentini. “Sul piano tecnico – precisa ancora Ancillotti – il Ministero ha ritenuto che la mancata emanazione di una disposizione secondaria (quale appunto è la direttiva ministeriale di cui tratta l’articolo 7 del codice) non abbia l’efficacia di produrre l’inapplicabilità di una norma primaria.

Il Ministero continua precisando che ‘anche in assenza delle specifiche direttive richiamate gli enti proprietari della strada sono tenuti comunque all’applicazione del dettato normativo’. E’ tra l’altro – continua il comandante – ampiamente dubitabile la legittimità di eventuali direttive che, dopo la modifica dell’articolo 119 della Costituzione potrebbero addirittura porsi in contrasto con l’autonomia normativa e finanziaria riconosciuta agli enti locali. Ma anche laddove si volesse ritenere necessaria la preventiva emanazione di direttive, si potrebbe far ricorso a quella emanata dall’allora Ministero dei Lavori pubblici in data 12/4/1995 recante disposizioni per la redazione, adozione ed attuazione dei piani urbani del traffico”.

“Quindi – conclude Ancilotti – il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti accoglie completamente l’impostazione tecnico–giuridica proposta dalla Polizia Municipale di Firenze negando cittadinanza giuridica agli orientamenti sostenuti dai giudici di pace fiorentini. Pertanto le sanzioni elevate dalla Polizia Municipale per mancata attivazione dei dispositivi di controllo di durata della sosta (parcometri) sono da ritenersi assolutamente legittime”. Il comandante inoltre coglie l’occasione per informare i cittadini che saranno intensificati i controlli specifici per la sosta e il parcheggio nelle varie zcs della città. (mf) Nell'immagine, d'archivio, un 'blocco' dei vigili.

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