Il canile del Termine torna all’Unione Amici del Cane e del Gatto

La sentenza del Tribunale di Firenze restituisce dopo quattro anni il canile del Termine all’Unione Amici del Cane e del Gatto ed assolve da tutte le imputazioni il presidente dell’associazione stessa.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 gennaio 2010 18:32
Il canile del Termine torna all’Unione Amici del Cane e del Gatto

"La sentenza del Tribunale di Firenze restituisce dopo quattro anni di ingiustificato sequestro il canile del Termine all’Unione Amici del Cane e del Gatto – Onlus ed assolve da tutte le imputazioni il presidente dell’associazione Cosetta Mazzoni". E' quanto si legge in un comunicato diramato dalla stessa associazione. "Il presidente ed il Consiglio dell’Unione Amici del Cane e del Gatto – Onlus comunicano con soddisfazione che, alla fine del processo di primo grado, il Tribunale di Firenze ha finalmente disposto il dissequestro del Canile del Termine, la più completa assoluzione di Cosetta Mazzoni, attuale presidente dell’associazione, e la sostanziale riduzione delle imputazioni ascritte ad Alberto Alberti, ex presidente della stessa associazione.

La sentenza ha chiaramente dimostrato l’insussistenza di tutte le imputazioni contestate a Cosetta Mazzoni e di ben sette delle dodici imputazioni contestate ad Alberto Alberti" si legge ancora nella nota. "Apprezziamo molto che il Tribunale abbia, infine, fatto piazza pulita dall’accusa più infamante per una associazione come la nostra: il maltrattamento degli animali. Manifestiamo, invece, il nostro profondo sdegno per la condanna, altrettanto infamante, per appropriazione indebita dei fondi dell’associazione, dell’ex-presidente, il cui impegno costante e quotidiano a favore degli animali abbandonati testimonia per lui, oltre ogni ragionevole dubbio, la sua più completa estraneità da tale accusa, odiosa quanto superficiale.

Tutti coloro che da tempo conoscono il Canile del Termine non possono che riconoscere gli enormi sforzi effettuati negli ultimi venti anni dall’associazione - con il solo autofinanziamento - per trasformare la “palude” che era in una struttura non bella a vedersi, ma nella quale gli animali stanno bene e sono oggetto di cure ed amore" prosegue il testo. L’associazione, "profondamente convinta della sostanziale ingiustizia della condanna di Alberto Alberti, nel confermagli piena stima e fiducia, esprime la volontà di perdurare nel proprio massimo impegno affinché verità e giustizia trionfino: fino al riconoscimento della sua piena estraneità dai reati contestati".

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