Prato: minacce e firma Br contro Cenni e Milone

Messaggio di morte: “Avete i giorni contati”. L'assessore: “Sono tranquillo e continuo per la mia strada”. Mazzoni (Pdl): “Segnale inquietante". La solidarietà del sindaco Renzi: “La lettera contenente le minacce è un gesto grave da condannare”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 gennaio 2010 17:11
Prato: minacce e firma Br contro Cenni e Milone

Volantino attacca «la politica xenofoba» a Prato. Il sindaco Roberto Cenni e l'assessore Aldo Milone (Udc) pagheranno per le loro politiche xenofobe contro il proletariato cinese ed extracomunitario. E' la sintesi di una lettera siglata Brigate rosse. La busta contiene alcuni ritagli di giornale con le foto di Cenni e Milone su cui è stato scritto "bum" e frasi di minaccia e ieri è stata recapitata a Firenze alla redazione di un quotidiano. Il sindaco Matteo Renzi esprime la vicinanza sua personale e della città al sindaco di Prato, Roberto Cenni, e all’assessore alla sicurezza, Aldo Milone, minacciati di morte: “La lettera contenente le minacce contro i due amministratori pratesi è un gesto grave, fuori da ogni logica democratica - ha detto il primo cittadino fiorentino -, che va condannato e denunciato con forza.

In democrazia non è con i modi violenti che si porta avanti il confronto politico”. “Esprimo la mia solidarietà e quella della città di Firenze a Cenni e Milone - ha concluso Renzi - e mi auguro che gli autori di un atto così incivile siano individuati al più presto”. Immediata solidarietà a Cenni e Milone arriva anche da Riccardo Mazzoni, coordinatore provinciale del Pdl: “Le minacce firmate Br-Pcc sono un segnale inquietante". “E' l'ennesimo atto di vigliaccheria e di intimidazione – asserisce l'onorevole Claudio Morganti – che di certo non faranno cessare non solo il lavoro di Cenni e Milone, ma di tutta la Giunta di centrodestra.

Esprimo la mia piena solidarietà al sindaco e all'assessore alla sicurezza. Questi gesti – conclude – dimostrano quanto chi come le Brigate Rosse, e altri che preferiscono vivere nella delinquenza, si sentano minacciati da questa amministrazione che sta ripulendo il marcio e sta lottando per la legalità”. Attorno al sindaco Cenni e all'assessore Milone si stringe tutta la segreteria provinciale della Lega Nord pratese condannando l'atto intimidatorio firmato dalle BR-PCC e definendolo come un gesto codardo: "Queste azioni non ci intimoriscono e dimostrano che stiamo lavorando bene e che abbiamo intrapreso la strada giusta.

Dal portone incendiato ad Emilio Paradiso, consigliere della Lega Nord, a quest'ultimo atto c'è stato un continuo svilupparsi di azioni di natura violenta. Ma questi atti ci rafforzano sempre di più e ci incoraggiano ad andare sempre più avanti".

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