Av: ieri il sopralluogo di Giani alla nuova stazione Firenze-Belfiore

Ma le date sono di fantasia e il dibattito sul sottoattraversamenteo TAV sembra ormai fuori tempo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 marzo 2024 21:16
Av: ieri il sopralluogo di Giani alla nuova stazione Firenze-Belfiore

Una trasformazione ferroviaria e urbanistica destinata a cambiare il sistema della mobilità su ferro a Firenze e in Toscana. Un futuro sempre più vicino e che il presidente Eugenio Giani ben delinea durante il sopralluogo di ieri in via Circondaria, dove nascerà la nuova stazione Firenze Belfiore dell’Alta velocità. Accompagnato dai tecnici di Rfi, il presidente spiega e allarga la visione da Firenze alla Toscana.

“E’ il futuro che è già realtà – ha detto Giani osservando i lavori in corso e sottolineando la potenza di un’opera pubblica da 1 miliardo 200 milioni mai realizzata nell’ultimo secolo a Firenze -. Qui dal cantiere – ha spiegato- vediamo che sta prendendo forma la nuova stazione di Firenze, il passante che a 22 metri di profondità farà passare l’Alta velocità. Sotto quindi avremo la stazione Belfiore, mentre sopra, raggiungibile con l’ascensore ci sarà la fermata Firenze Circondaria, da cui con il People mover si potrà andare a Santa Maria Novella, ma anche prendere i treni regionali con un percorso ben separato da quello delle tratte dell’Alta velocità”.

La talpa Iris, partita da Campo di Marte, fra circa 240 giorni (per ora è avanzata quasi 600 metri e ne fa 10 al giorno) arriverà a Belfiore, dove ormai si vede bene il “camerone” così i tecnici chiamano il grande scavo che dovrà accogliere i binari e la nuova stazione. Per l’area di superficie, destinata a diventare un nuovo centro, anzi a spostare il baricentro della città verso nord ovest, fra il centro storico e l’area di San Donato a Novoli, il presidente Giani auspica un dibattito pubblico sull’uso: parcheggi dei bus turistici, strutture di servizio, uffici, residenze, “insomma- ha aggiunto il presidente- si apre un dibattito e una sfida sulla quale dovremmo avere le idee chiare quando finiranno i lavori nel 2028.

E’l’opera pubblica che caratterizzerà il nuovo millennio, quindi è giusto che diventi argomento dei cittadini”. Secondo anche quanto riferito da Rfi, la stazione entrerà in funzione nel 2028, a quella data si avvierà un periodo sperimentale per il passaggio dei treni.

Approfondimenti

“Il passante fiorentino dell’Av è un elemento di modernizzazione fondamentale per il collegamento di Firenze e della Toscana sulle direttrici nazionali e internazionali – ha fatto presente ancora Giani-. In 6 minuti nella tratta Roma Milano ci si ferma a Firenze e si prosegue senza passare per Santa Maria Novella, lasciando così liberi i binari per tanti treni regionali in più”. La fresa, abbiamo detto, arriverà a destinazione fra 240 giorni, attualmente è nella zona di via Masaccio, a circa 12 metri di profondità, ma si inabisserà ancora di più durante il suo tragitto.

“L’educazione al trasporto pubblico e la cura del ferro, – ha concluso il presidente della Regione- è una nostra priorità di governo e lo facciamo anche con l’aiuto di Rfi, che con il supporto di Italferr realizza strutture sempre più moderne, e Trenitalia che le gestisce”.

In via Circondaria presso il Campo base di Firenze c'è un punto informativo multimediale di Rete Ferroviaria Italiana per conoscere e visitare il cantiere del passante Av di Firenze, per raccontare ai cittadini i progetti e le opere del territorio, con aggiornamenti costanti sullo stato di avanzamento dei lavori. L’infopoint è aperto due volte a settimana, martedì 10.30-13.30 e giovedì 14.00-17.00, e accessibile con appuntamenti dedicati da richiedere attraverso la mail infopoint.firenze@rfi.it.

All'Associazione di volontariato Idra risulta che il ‘tavolo tecnico’ con la Regione Toscana e il Comune di Firenze per le sistemazioni esterne alla Stazione langue senza addivenire a soluzioni condivise: "Fra non molto Giani lascerà. Nardella ancor prima.

Non si corre il rischio che, travestita da ‘dibattito pubblico’ coi suoi bravi tempi ‘democratici’, la patata bollente di una missione urbanistica impossibile (emblematiche le conversioni a U di Nardella) sia lasciata elegantemente in eredità a chi verrà dopo? Coi cittadini in mezzo a subirne le conseguenze?".

“Un Giani in gilet giallo e caschetto intonato ci dice che il futuro è lì, sotto terra, ai Macelli, dove l’enorme loculo della stazione AV si appresta ad accogliere le sorti del trasporto ferroviario toscano, 25 metri sotto terra, costringendo i poveri futuri viaggiatori a prendere ascensori, scale mobili e poi anche un trenino chiamato people mover per raggiungere Santa Maria Novella; un viaggio ad alta velocità da Roma o Milano per finire nel groviglio trasportistico fiorentino e perdere almeno mezz’ora se uno vuole andare in centro -ribattono dal Comitato No Tunnel TAV- Perla nuova, nella dialettica gianesca, è il riconoscimento che quella stazione-loculo potrebbe spostare il baricentro della città verso nord ovest, fra il centro storico e l’area di San Donato a Novoli, per questo invoca un dibattito pubblico sull’uso della stazione stessa.

Ottimo esempio di pianificazione dei trasporti in Toscana! Bravo! Prima si fa il buco e poi ci si chiede cosa se ne potrebbe fare. Forse qualche urbanista che lavora o orbita attorno alla Regione Toscana potrebbe spiegare al loquace Presidente che PRIMA si cerca di capire quali sono le necessità della città e POI si cercano rimedi?

Ma forse è tardi per spiegare qualcosa ai decisori toscani e fiorentini, si sono innamorati del loro sogno plurimiliardario senza capire che poi sarà un incubo per la Firenze di domani con due stazioni scollegate e un garbuglio trasportistico che solo un miracolo del patrono San Giovanni potrà sciogliere”.

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