Gruppo Sae: tutela legale per i giornalisti del Tirreno

In un incontro sindacale, un rappresentante dell'editore ha paragonato la maternità alla gestazione di un elefante

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 Maggio 2025 23:50
Gruppo Sae: tutela legale per i giornalisti del Tirreno

Firenze, 23-5-2025 - Il Consiglio direttivo dell'Associazione Stampa Toscana, d'intesa con la Federazione Nazionale della Stampa, ha deciso, all'unanimità, di affidare al proprio consulente, avvocato Pierluigi D'Antonio, la tutela legale dei colleghi de "Il Tirreno" che reclamano dall'azienda il rispetto degli accordi di secondo livello (compreso l'aggiornamento professionale) le mancate sostituzioni per maternità, i carichi di lavoro insopportabili, ben oltre i limiti imposti dal contratto, in presenza di una pesante cassa integrazione.

In seguito alle denunce contenute in un documento approvato all'unanimità dall'assemblea (44 voti su 44 giornalisti presenti) e alla richiesta d'intervento del legale del sindacato, Ast ha chiesto un incontro immediato all'Azienda per cercare di trovare soluzioni ai problemi sollevati dal corpo redazionale, o almeno d'intavolare una trattativa per aprire uno spiraglio sindacale, magari attraverso un abbassamento della percentuale di cassa integrazione, per rendere meno pesanti i carichi di lavoro.

All'incontro hanno partecipato anche alcuni componenti del Cdr (in presenza e da remoto). L'azienda ha confermato l'innalzamento del livello di cassa integrazione, negando il rispetto degli accordi firmati. Durante l'incontro, nel tentativo di giustificare un comportamento sindacalmente da rifiutare, i manager si sono espressi in considerazioni inaccettabili sui giornalisti, come paragonare la maternità di una collega alla gestazione di un elefante e far sapere che sono informati in ogni momento di ciò che accade e viene detto in redazione, tanto che Ast e il Cdr hanno intimato di cambiare toni altrimenti avrebbero immediatamente abbandonato il tavolo.

"È un episodio inquietante, che mescola sessismo, maleducazione e arroganza, oltre che scarso rispetto del lavoro. Un episodio grave che va stigmatizzato e non deve passare sotto silenzio: ci uniamo alle preoccupazioni espresse da Odg e Ast ed esprimiamo solidarietà alla giornalista in questione e alla redazione, che da tempo chiede migliori condizioni di lavoro e deve essere ascoltata" si legge in un documento di Cgil Toscana.

“Le parole pronunciate ieri da un dirigente del Gruppo Sae durante un tavolo sindacale con la redazione de Il Tirreno, che ha paragonato la maternità di una giornalista alla gestazione di un elefante, non sono una battuta infelice: sono un’offesa grave, sessista e indegna. Un attacco non solo a una lavoratrice, ma a tutte le donne e ai diritti che con fatica si sono conquistati negli anni. La maternità è un diritto, la sua tutela è un dovere e insinuare che una giornalista ‘se la stia prendendo comoda’, mentre affronta complicanze post-partum, non è solo un segno di insensibilità, ma di totale disprezzo verso ciò che dovrebbe essere garantito dalla legge, dal contratto e – prima di tutto – dal rispetto umano” commenta Stefania Lio, vicesegretaria del Pd Toscana “Il Pd Toscana è al fianco della redazione de Il Tirreno e condivide le preoccupazioni espresse dall’Ordine dei Giornalisti e dal sindacato.

Quanto avvenuto non può passare sotto silenzio, chi rappresenta un’azienda editoriale ha il dovere di essere esempio di civiltà, non di regressione culturale” ha concluso.

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