Artisti di strada, cosa cambia a Firenze

Modifiche al regolamento che ne disciplina l'attività. Le concessioni diventano di 4 anni. Mimi separati dai musicisti. I Madonnari sbarcano in piazza San Giovanni. Selezioni pubbliche con prove pratiche. SPC vota contro

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 novembre 2020 13:44
Artisti di strada, cosa cambia a Firenze

Approvata oggi in consiglio comunale la delibera su proposta dell’assessore alle attività produttive Federico Gianassi sulle “modifiche al Regolamento per l’esercizio delle Arti di strada”.

Il regolamento è stato approvato nel 2017 e adesso, dopo il primo triennio e allo scadere delle concessioni biennali delle postazioni, viene sottoposto ad alcune modifiche, decise dopo un lavoro di ascolto e interazione con le associazioni degli artisti di strada.

“Dopo il primo triennio del nuovo regolamento del 2017 e dopo lo scadere delle concessioni si è reso necessario fare una riflessione sul funzionamento del regolamento. Riteniamo che il Regolamento abbia ben funzionato e pertanto confermiamo l’impianto del 2017 accompagnato da un complessivo intervento manutentivo” ha spiegato Gianassi.

La prima modifica riguarda le concessioni, la cui durata da biennale diventa quadriennale; l'obiettivo è dare maggiori possibilità di pianificazione del lavoro agli artisti. 

Inoltre viene modificato il requisito previsto per la partecipazione al bando per tutte le attività di “non svolgere altra attività economica autonoma o attività dipendente con orario full time” per le categorie diverse da quelle dei pittori. Inoltre, l'assessore ha informato nella relazione che con i successivi atti che conseguono dal regolamento saranno fatte alcune ulteriori modifiche. Viene separata la categoria dei mimi da quella dei musicisti.

Per quanto riguarda i "Madonnari" verranno tolte alcune postazioni, ritenute dagli artisti non adeguate alle esigenze dell'attività, e ne verranno create altre in Piazza San Giovanni, in Piazza San Lorenzo e in Via Martelli. Si afferma poi il principio della selezione pubblica con prove pratiche in presenza per certificare la paternità degli elaborati e le abilità specifiche.

Questo l'intervento al riguardo di Antonella Bundu e Dmitrij Palagi - Sinistra Progetto Comune. 

"Allungamento dei tempi tra un bando e l'altro, acuirsi delle misure punitive, indebolimento dei criteri di riconoscimento di chi vive delle sue attività, minore tutela rispetto all'autonomia di chi tutela le arti di strada. Tutto questo accompagna il nuovo regolamento per le arti di strada, che nonostante il contesto di pandemia Covid-19 e l'opportunità di un approfondimento anche in modalità telematica ha visto l'assenza di un reale confronto con tutte le parti interessate. Una grande opportunità persa, che registra la protesta di numerose associazioni, la maggioranza di chi rappresenta le arti di strada. Qui però il punto non è stare da una parte o dall'altra. Il Consiglio comunale poteva evitare contrapposizioni e definire un perimetro di regole condivise, entro le quali vedere poi lo sviluppo anche di posizioni diverse. Non è stato fatto.

La Giunta deve essersi presto annoiata delle discussioni e del confronto. Ha concluso quindi gli incontri che pure aveva avviato con le commissioni da un giorno all'altro. E pensare che c'erano tutti gli elementi per temere questo esito. Ricordiamo di aver infatti sollevato noi il tema di un regolamento che si era avviato a essere votato senza neanche un'audizione. Lieti che due dei nostri nove emendamenti siano stati accolti, ma politicamente è chiaro che non ci sia il giudizio positivo sul percorso e sul risultato di questo regolamento". 

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