Obiettivo, intervenire in somma urgenza laddove l'acqua dei fiumi ha esondato per ridurre il rischio dei danni provocati dall'alluvione, come quelli che si sono appena verificati. E' il senso della mattinata di sopralluoghi che il presidente Enrico Rossi - accompagnato da tecnici regionali e del Genio civile, dal presidente dei Consorzi di bonifica, Marco Bottino, e da sindaci e amministratori di Mugello e Val di Sieve - ha effettuato oggi, in particolare nelle località di Sagginale e Sieci di Sotto, per visitare le zone dove gli eventi dello scorso 17 novembre hanno provocato una serie di allagamenti.
"Abbiamo evitato che la Toscana subisse un'alluvione grazie ai lavori fatti e alle opere realizzate per oltre 100 milioni l'anno dal 2012 ad oggi e grazie alla riorganizzazione del Genio civile e dei Consorzi di bonifica - ha detto Rossi -. Abbiamo avuto però diverse situazioni di allagamenti e vogliamo per questo fare una serie di piccoli interventi nei casi di maggiore rischio idraulico per migliorare la situazione e ridurre il pericolo qualora ci fossero ulteriori eventi".Si tratterà dunque di programmare una serie di lavori in somma urgenza.
"Vogliamo riuscire – prosegue - ad intervenire in somma urgenza per la riduzione del rischio idraulico con una procedura accelerata per circa 50 milioni di spesa. Se riusciamo a ottenere a livello nazionale la dichiarazione dello stato di emergenza - ha precisato Rossi - la spesa speriamo possa essere supportata da 20 o 25 milioni statali".
A Sagginale l'intervento consisterà nel ripulire l'alveo della Sieve dalla quantità di sedimenti che si accumulano in maniera importante occupando il letto del fiume, un problema storico, come spiegano i tecnici del genio civile.
Alle Sieci, tre gli interventi che Rossi ha individuato con il supporto dei tecnici, che saranno l'oggetto di un'intesa tra Regione, Genio Civile, Comune, Consorzio di Bonifica e Anas: l'adeguamento del sistema fognario; il rialzo del muro sulla Sieve, opera che realizzerà l'Anas; la rimozione del materiale che apporta il torrente Sieci in Arno.
Per mettere in sicurezza l'abitato a valle della Sieve, sarà infine installato un sistema di allerta, ad esempio di tipo semaforico, che chiuda l'area e metta in sicurezza le persone.
E' stata Figline Valdarno la terza tappa della giornata di sopralluoghi che il presidente Enrico Rossi ha dedicato all'area fiorentina colpita dall'emergenza climatica dei giorni scorsi. A Figline Rossi ha ricordato i lavori fatti nella zona a partire dalle casse di espansione. "La cassa di Pizziconi Uno avrebbe potuto entrare in funzione ma i livelli dell'Arno sono stati tali da non provocare danni direttamente legati al fiume", ha detto il presidente. "È inoltre in corso l'appalto per i lavori di Pizziconi Due affinché partano entro febbraio-marzo. Il progetto prevede che le acque dell'Arno passino sotto l'autostrada per poi confluire nella cassa Pizziconi Uno. In questo modo mitigheremo il rischio idraulico della zona".
Il presidente ha ricordato anche i lavori della cassa di espansione di Restone che interessa circa 600 ettari tra il torrente Cesto e la frazione di Porcellino, in riva sinistra d'Arno sempre nel comune di Figline e Incisa Valdarno. "E' in corso di progettazione ed è stata già finanziata per un importo complessivo di 30 milioni di euro. Mantenendo questo passo entro il 2020 dovremmo metterla in funzione".
"Ringraziamo il Presidente Rossi per aver incontrato alcuni dei cittadini che hanno subito disagi dovuti al maltempo - ha detto la sindaca Giulia Mugnai - e per essersi attivato per garantire gli indennizzi alle attività e ai cittadini che hanno subito danni. La nostra richiesta è quella di completare tutto il sistema delle casse di espansione e, in particolare, quella di Restone, che ci consentirà di mettere in sicurezza l'abitato di Figline, e quelle di Prulli e Leccio, indispensabili per l'abitato di Incisa.
Intanto, la prevenzione ha aiutato a evitare disagi aggiuntivi. Rientra in queste attività sia la messa in messa in sicurezza, portata avanti in autonomia dal Comune, sia i lavori del Consorzio di Bonifica, che abbiamo sollecitato negli anni nell'ottica di arrivare al periodo delle piogge con gli alvei ripuliti. Infine, non si pu&ogr ave; non ringraziare il sistema di Protezione civile che, sin da subito, si è attivato per garantire il supporto ai cittadini".