In vista dell’imminente apertura della stagione venatoria, il Comune di Prato pubblica una nuova ordinanza di divieto di caccia nella zona di Tavola dove in passato si sono registrate diverse criticità segnalate dai residenti e dall’istituto scolastico Roberto Castellani. Gli episodi denunciati, accertati anche dalla polizia municipale giunta sul posto e sanzionati dalla polizia provinciale per attività venatoria in violazione delle normative, hanno riguardato in particolare un terreno privato che si trova nelle vicinanze della scuola Salvo D'Acquisto e delle abitazioni della zona, ritrovo di cacciatori per la presenza di un capanno adibito a questa attività con autorizzazione regionale.
Con il rinnovo dell’ordinanza di divieto adottata già nel 2022, l’amministrazione comunale vuole continuare a salvaguardare l’incolumità pubblica nel periodo della caccia che partirà il prossimo 1° settembre. L’ordinanza sindacale sarà valida fino al 31 gennaio 2025.
Il gravissimo episodio di questi giorni, con il ferimento di un ispettore della Polizia Provinciale di Firenze mentre svolgeva attività anti-bracconaggio ha colpito tutti. Il WWF sottolinea che non si tratta di una sorpresa. Il bracconaggio è attività ancora purtroppo molto diffusa che mette a rischio non solo la fauna selvatica, ma anche le persone, ed è spesso alla base di lucrosi profitti illegali a vantaggio di vere e proprie organizzazioni criminali.
Approfondimenti
L’operato delle Forze dell’Ordine in tema di tutela della fauna selvatica, portato avanti in particolare da Polizie provinciali e Carabinieri forestali, è fondamentale ma ancora colpevolmente sottovalutato.
Eventi di questo tipo devono fare riflettere tutti, in primis le istituzioni: il controllo del territorio per prevenire i reati ambientali è decisivo e deve essere sostenuto, con investimenti mirati a potenziarlo, implementando il personale e i mezzi. Negli ultimi anni abbiamo visto invece una progressiva grave riduzione delle risorse dedicate a questo settore ed assistito addirittura a veri e propri attacchi e tentativi di delegittimazione nei confronti di chi, nonostante risorse ridotte e sanzioni ridicole, tutela il bene comune, contrastando l'attività criminale di bracconieri e trafficanti
È il momento di invertire questa tendenza e ridare più forza ai Corpi impegnati nella tutela dell’ambiente che, come ci ricorda la Costituzione, è patrimonio fondamentale di tutti e delle future generazioni.