Antiusura: dalla Regione un fondo per aiutare le vittime

L’indagine realizzata da Confcommercio conferma l'aumento deil rischio tra gli imprenditori di commercio e ristorazione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 aprile 2021 23:30
Antiusura: dalla Regione un fondo per aiutare le vittime

Anche a Firenze, nell’ultimo anno, è cresciuto il rischio usura per le piccole imprese del commercio e dei servizi. E un imprenditore su due avverte distintamente l’aumentata pressione della criminalità. È uno dei tanti effetti collaterali del Covid, messo in luce dall’indagine realizzata da Confcommercio in occasione dell’ottava edizione di “Legalità, mi piace!”, la Giornata nazionale nata per denunciare gli effetti devastanti sulla stabilità economica e sullo lo sviluppo di tutti i fenomeni illegali, dalla concorrenza sleale alle mafie. La ricorrenza è stata celebrata ufficialmente oggi (martedì 20 aprile) a Roma dalla confederazione nazionale, che ha presentato i dati della ricerca effettuata a livello territoriale in alcune grandi città come, appunto, Firenze.

Nel dettaglio, l’indagine ha rilevato che a Firenze l’81% delle imprese del commercio, della ricettività e dei pubblici esercizi con meno di 10 addetti ha chiuso il 2020 in perdita o forte perdita, il 67% ha avuto problemi di liquidità e il 17% sta valutando la chiusura definitiva dell’attività. Per il 52% degli imprenditori fiorentini di commercio, alloggio e ristorazione è aumentata la pressione della criminalità sulle imprese. Una percentuale superiore alla media nazionale, che è pari al 44%. E per un imprenditore fiorentino su dieci (12%, contro il 21% nazionale) l’usura è molto o abbastanza diffusa sul proprio territorio.

E’ attivo in Toscana un fondo antiusura, per aiutare le vittime di questa forma di vero e proprio ricatto. E’ la Regione toscana che, in collaborazione con la “Fondazione toscana per la prevenzione dell’usura onlus”, dal 2013 contribuisce al fondo antiusura con un impegno importante, confermato fino al 2025. Per sapere come si fa è sufficiente collegarsi al sito della Fondazione per la prevenzione dell’usura.

Il fondo rilascia garanzie per i mutui per le abitazioni potenziando la capacità di intervento della fondazione in forma aggiuntiva e complementare rispetto ai contributi messi a disposizione dallo Stato. Grazie ai fondi regionali, nel 2019 sono state fornite garanzie per 144 mutui per un totale di 12,7 milioni di euro. Una cifra che nel 2020 è salita a 14,3 milioni di euro, con un incremento del 12,6%, per la concessione di 157 mutui.

Le banche con cui la Fondazione ha sottoscritto convenzioni sono il Monte dei Paschi di Siena, la Federazione Toscana Banche di Credito Cooperativo, Intesa Sanpaolo, Ubi Banca, Banca Cambiano 1884, Banca di Pisa e Fornacette, Banca Popolare di Lajatico, Banca di Credito Cooperativo di Castagneto Carducci e Cassa di Risparmio di Volterra.

Il Fondo ha consentito quindi a numerose famiglie di evitare la perdita della propria casa. Le garanzie rilasciate dalla regione evitano infatti che la banca proceda a pignoramenti quando chi e’ in difficoltà non riesce a pagare le rate perchè versa in gravi difficoltà finanziarie.

Oltre a mettere a disposizione il fondo regionale, la Fondazione Toscana per la prevenzione dell'usura supporta le persone e le famiglie affinché possano superare gravi situazioni di difficoltà e fornisce consulenze sul campo, e aiuta a riorganizzare i bilanci familiari e a ristrutturare le passività.

Il trend fiorentino è purtroppo in linea con quello nazionale. L’indagine di Confcommercio rileva infatti la crescita dell’usura a livello italiano (+14 punti percentuali rispetto al 2019), come indica il 27% degli imprenditori del terziario di mercato intervistati. E sono circa 40mila le imprese italiane del commercio, alloggio e ristorazione che rischiano di finire nella morsa di questo fenomeno, anche se la situazione appare particolarmente critica al Sud, con dati allarmanti per Napoli, Bari e Palermo dove la diffusione dell’usura è decisamente più elevata rispetto alle altre città considerate.

Da rilevare, però, come gli imprenditori fiorentini siano più “sfiduciati”, rispetto al resto dei colleghi italiani, in merito alla possibilità di combattere i fenomeni criminosi: solo il 66% di loro (contro il 74% della media nazionale) consiglierebbe alle vittime di usura di fare una denuncia alle forze dell’ordine e solo il 14% (contro il 21% della media nazionale) indica come riferimento i centri antiusura. Le forze dell’ordine sono ritenute il soggetto più vicino agli imprenditori minacciati (per il 42% degli intervistati), ma il 29% degli imprenditori fiorentini si sente solo di fronte alla criminalità. Una percentuale, ancora una volta, superiore a quella nazionale (di 5 punti).

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