Antiche Officine Pineider: lunedì mattina presidio dei lavoratori

Officine Ristori: domani la visita del presidente Rossi. Airaudo, Nicchi e Petraglia (SEL) nei luoghi della crisi toscana: “Subito politiche attive per fermare il declino e rilanciare l'occupazione”. Jobs act: confronto fra Dario Parrini e Alessio Gramolati. Servizi pubblici: una legge per lo 'sciopero intelligente'

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 ottobre 2014 23:14
Antiche Officine Pineider: lunedì mattina presidio dei lavoratori

FIRENZE– In concomitanza con l'incontro al tavolo di crisi in Provincia Firenze del 3 novembre 2014 tra istituzioni, Sindaco di Bagno a Ripoli, assessore provinciale Gianassi, azienda delegazioni delle lavoratrici e dei lavoratori e sindacati, verra' effettuato un presidio delle lavoratrici e dei lavoratori di Antiche Officine Pineider sotto la Provincia di Firenze, via Cavour, dalle ore 11,30 fino alla fine dell'incontro.

Domani, sabato 1 novembre, alle ore 10, il presidente della Regione Enrico Rossi sarà a Santa Maria a Monte per incontrare i lavoratori delle Officine Ristori che presidiano l'azienda. Ieri le organizzazioni sindacali, la Regione e gli enti locali hanno firmato con l'azienda un verbale d'incontro. L'azienda ha informato di aver richiesto al tribunale di Pisa il concordato in continuità e la Regione, per bocca dell'assessore Gianfranco Simoncini, ha manifestato all'azienda e alle organizzazioni sindacali la piena disponibilità ad offrire un tavolo di confronto per favorire la salvaguardia del valore produttivo e occupazionale.

L'appello lanciato dal presidente della Regione insieme al consigliere Ivan Ferrucci, aveva anche portato, nei giorni scorsi, alla consegna di un tendone, fornito dall'Anpas di zona, per mettere al riparo i lavoratori che presidiano lo stabilimento.I parlamentari di Sinistra Ecologia Libertà sen. Alessia Petraglia, on. Marisa Nicchi e on. Giorgio Airaudo hanno incontrato questa mattina i lavoratori delle Offine Ristori di Montecalvoli e della TRW di Livorno, in presidio contro le ipotesi di licenziamento ventilate dalle rispettive proprietà. “Abbiamo toccato con mano due fronti della crisi che attanaglia il manifatturiero metalmeccanico della Toscana, il cui futuro industriale, se non ci sarà una decisa inversione di tendenza, appare ogni giorno sempre più compromesso – affermano i parlamentari – Abbiamo ascoltato con attenzione le richieste dei lavoratori, assumendoci l'impegno a portare le loro richieste in Parlamento e a garantire la continuità della nostra presenza accanto ad essi.

SEL sarà attiva a tutti i livelli affinché le istituzioni, a cominciare dalla Regione Toscana, continuino a fare la loro parte”. A Montecalvoli, Petraglia, Nicchi e Airaudo si sono intrattenuti con i lavoratori in presidio davanti ai cancelli della fabbrica: “Le Officine Ristori fanno parte di quell'indotto delle due ruote che rischia di essere compromesso da un'internazionalizzazione senza lavoro – hanno dichiarato – E' urgente che Piaggio venga richiamata alle sue responsabilità nazionali e territoriali, garantendo prodotti e investimenti per i lavoratori della Piaggio e della sua componentistica”. Alla TRW di Livorno, i parlamentari di SEL hanno incontrato le RSU aziendali, insieme alle quali hanno ripercorso le vicende che, oggi, mettono a rischio 500 posti di lavoro.

“Mentre il Governo pensa ad attrarre investimenti stranieri sarebbe importante lavorare per non far scappare chi già opera e dà lavoro in Italia – affermano - La crisi TRW si inserisce in quella che ormai possiamo definire Vertenza Livorno, dal momento che in tutto il territorio provinciale sono migliaia i lavoratori a rischio”. Il riferimento, inevitabilmente, è a Piombino, dove ieri sera Airaudo e Nicchi erano impegnati in un'iniziativa.

“Abbiamo davanti giorni cruciali per il futuro della Val di Cornia – dicono Petraglia, Nicchi e Airaudo – Ci aspettiamo dal Governo una linea chiara che privilegi le soluzioni che garantiscano la più alta occupazione e i migliori investimenti produttivi”.Molto atteso il confronto fra l’onorevole Dario Parrini, segretario Pd Toscana e Alessio Gramolati, segretario generale Cgil Toscana, che si terrà lunedì 3 novembre alle 16.00 alla casa del popolo di Ponte a Elsa. A coordinare l’incontro sarà Francesco Meucci, capo servizi de La Nazione-Empoli. Si parlerà d Jobs act e legge di stabilità.

Il segretario Parrini già da tempo sta attraversando tutta la Toscana per spiegare i dettagli delle riforme proposte dal governo Renzi e confrontarsi con le parti sociali: “Ritengo utile far conoscere quello che stiamo facendo a Roma e parlarne con chi la pensa in modo diverso. Un confronto utile e costruttivo non potrà che far bene alla proposta di governo, ancora più importante alla luce di quanto successo sabato scorso a Roma e a Firenze” così commenta Parrini.

Arriva anche nelle piazze toscane la raccolta firme a sostegno della proposta di legge perlo ‘sciopero intelligente’ nei servizi pubblici. Per superare il paradosso di astensioni dal lavoro che danneggiano i lavoratori e i cittadini, ma fanno guadagnare di più le aziende contro le quali sono proclamati, come avviene nel trasposto pubblico.A lanciare la proposta è la Fit, il sindacato dei lavoratori dei trasporti della Cisl, che punta a raccogliere 50 mila firme a livello nazionale e presentare poi il disegno di legge in Parlamento per modificare al legge 146/’90.

La raccolta, già iniziata sul territorio, avrà il suo primo momento pubblico in Toscana lunedì prossimo, 3 novembre, dalle 10 alle 13, all’uscita (lato via Alamanni) della stazione ferroviaria di Santa Maria Novella, a Firenze.“Quando i lavoratori del trasporto pubblico locale scioperano –spiega il segretario toscano Fit, Stefano Boni- le conseguenze le pagano gli utenti, che subiscono cancellazioni o riduzioni di servizi e gli stessi lavoratori che non riscuotono lo stipendio.Le aziende invece durante lo sciopero risparmiano stipendi, carburante, elettricità e spese vive, ma continuano a incassare la quota dei trasferimenti pubblici e degli abbonamenti degli utenti, perdendo solo i biglietti non staccati in quella giornata.

In pratica, a conti fatti, ci guadagno. Il secondo paradosso è che molte delle nostre rivendicazioni (come quella di coprire i buchi di organico) migliorerebbero il servizio agli utenti, ma questi, quando restano a piedi per uno sciopero, se la prendono con lavoratori e sindacati e non con le aziende, che offrono loro un servizio non all’altezza. Ecco perché da anni le nostre rivendicazioni cadono nel vuoto. E’ come andare in guerra impugnando armi che sparano contro di noi.

Il contratto nazionale degli autoferrotranvieri è scaduto da 8 anni, nonostante 13 scioperi nazionali.”La proposta di legge per lo ‘sciopero intelligente’ vuole abbattere questi due paradossi,riequilibrando gli effetti di uno sciopero sui lavoratori e sugli utenti, rispetto a quelli sulle aziende che ricevono sovvenzioni pubbliche, e indennizzando gli utenti per i disagi subiti in caso di sciopero.Come ? La norma prevede che in caso di effettuazione di uno sciopero nazionale di oltre 24 ore per il rinnovo del contratto nazionale, le aziende che ricevono soldi pubblici per oltre il 50% del fatturato debbano versare una quota di tali risorse nei fondi di solidarietà bilaterale della categoria.

Inoltre sarebbe consentito agli utenti viaggiare gratuitamente durante le fasce così dette "garantite".“Siamo convinti –conclude Boni- che così si ridurrebbe considerevolmente anche il numero degli scioperi, perché sarebbero ‘dolorosi’ anche per le aziende e non, come ora, solo per utenti e lavoratori.”

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