Anteprima cinema: Alice et Le Maire

Presentato nell'ambito della rassegna “Cannes a Firenze” il film, diretto da Nicolas Pariser e interpretato da un grande Fabrice Luchini, è una commedia ironica sul mondo della politica.

Alessandro
Alessandro Lazzeri
21 giugno 2019 01:59
Anteprima cinema: Alice et Le Maire

In un momento di grave crisi della politica, in un panorama in cui l’insulto prende sempre più il sopravvento sul dialogo e la propaganda social mette spesso e volentieri in secondo piano le idee e i programmi, il film “Alice e il Sindaco” di Nicolas Pariser, presentato alla 51ma Quinzaine des Réalisateurs del 72° festival di Cannes, narra con realismo il mutamento in corso all’interno delle alte sfere della politica, inducendo a riflessioni sulle priorità che i politici sono costretti a darsi e sul peso che queste scelte hanno nella crescente sfiducia dei cittadini verso le istituzioni Alice (Anaïs Demoustier) è una giovane studiosa di filosofia che viene assunta nello staff di un esponente politico, il sindaco di Lyon, che vive un momento di crisi esistenziale d’idee e ideali. Il primo approccio tra la giovane e il politico è una sorta di autoanalisi dell'uomo alla ricerca di motivazioni dopo oltre trenta anni di attività politica.

Tra i due s’instaura subito un forte legame, basato sulle reciproche differenze e sulla loro affinità culturale. Servendosi dell’espressività straordinaria di un grande attore come Fabrice Luchini e del talento di Anaïs Demoustier, il regista costruisce una lieve commedia che con ironia e realismo racconta la politica di oggi in difficile equilibrio tra formule antiche e datate, operazioni di puro marketing e campagne mediatiche volte a conquistare a tutti i costi il consenso. Il cinema sembra faticare ad affrontare la politica di oggi, preferendo spesso costruire dei biopic di un protagonista come il recente “Vice” dedicato a Dick Cheney o “Loro” di Sorrentino dedicato a Berlusconi.

Alice e Le Maire è soprattutto un realistico approccio al mondo della politica, uno sguardo scevro da pregiudizi ritmato dal fecondo dialogo dei due protagonisti. Il film scorre senza grandi colpi di scena, verso un finale non imprevedibile ma si fa apprezzare per la raffinatezza della scrittura e per la bravura degli interpreti.

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