Ambiente e infrastrutture: il ritorno delle ferrovie

A palazzo del Pegaso una proposta per le ferro-ciclovie della Val d’Orcia, dei Colli e delle Crete senesi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 dicembre 2022 23:30
Ambiente e infrastrutture: il ritorno delle ferrovie

Si è svolto nel pomeriggio di oggi mercoledì 7 dicembre, presso il Teatro Persio Flacco di Volterra, il convegno sul tema “Volterra, il ritorno della cremagliera…”.

L’evento è stato promosso dall’associazione VolterraTreno, presieduta da Carlo Giustarini, con il supporto della Fondazione FS Italiane, a seguito del sopralluogo effettuato dai tecnici di Rete Ferroviaria Italiana e Fondazione FS sull’ ex ferrovia tra Saline di Volterra e Volterra città, dismessa nel 1959, finalizzato a constatare lo stato del sedime e delle opere d’arte esistenti.

Il tratto in questione, lungo circa 8 chilometri, era la prosecuzione della linea, ancora oggi in esercizio, proveniente da Cecina. I primi 3.418 metri risultavano essere ad aderenza naturale con pendenza massime del 25‰, i successivi 4.056 metri erano armati a cremagliera e con una pendenza del 100‰, mentre i rimanenti 991 nuovamente ad aderenza naturale.

Al convegno sono intervenuti il sindaco di Volterra Giacomo Santi, il Presidente dell’Associazione VolterraTreno Carlo Giustarini, il Docente della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Pisa Marco Antonelli e il Direttore Generale della Fondazione FS Luigi Cantamessa.

I lavori sono stati moderati da Marco Mancini, Responsabile Media relations del Gruppo Ferrovie dello Stato. Per l’occasione è stato messo a disposizione da Fondazione FS un treno storico fra le stazioni di Cecina e Saline di Volterra.

L’aula di palazzo del Pegaso, nel corso della sua ultima seduta, ha provveduto all’approvazione definitiva del progetto di paesaggio “Ferro-ciclovie della Val d’Orcia, dei Colli e delle Crete senesi”, registrando 20 voti favorevoli e 8 astensioni.

Come spiegato dalla presidente della commissione Territorio e Ambiente, Lucia De Robertis (Pd), in conseguenza dell’adozione della proposta di Pdp da parte del Consiglio regionale nello scorso aprile, dopo la pubblicazione dello stesso sono state presentate osservazioni (Ministero della Cultura tramite la Soprintendenza delle Province di Siena, Grosseto e Arezzo, Provincia di Grosseto e Comune di Rapolano Terme) e contributi da enti e soggetti privati.

Il progetto di paesaggio in questione, che si inserisce nella cornice della fruizione del cosiddetto turismo lento contenuto nel Piano di indirizzo territoriale, interessa 12 comuni in provincia di Siena e 2 comuni in provincia di Grosseto, e rappresenta l’elemento portante di un insieme di percorsi che collegano alcuni tra i più conosciuti e suggestivi territori della Toscana, il cui valore paesaggistico è universalmente riconosciuto, e lungo i quali si articolano stazioni e centri urbani, emergenze paesaggistiche, ambientali e storico-architettoniche.

“L’obiettivo generale del Pdp è quello di sviluppare un progetto territoriale complessivo, finalizzato a valorizzarne gli aspetti paesaggistici, storico-culturali, turistici, ambientali ed economici, e che persegue la strategia della messa in rete dei vari percorsi di un sistema sostenibile – ha concluso De Robertis - capace di integrare le diverse tipologie di fruizione: pedonale, ciclabile e ferroviaria, con i luoghi attraversati”.

Un grazie corale, per il lungo e complesso lavoro svolto è stato espresso dalle consigliere del Partito democratico Anna Paris, Elena Rosignoli e Donatella Spadi, insieme al vicepresidente del Consiglio regionale Stefano Scaramelli (Italia Viva) che, intervenendo nel corso del dibattito, ha ricordato che sono state recepite le proprie sollecitazioni.

Come sottolineato da Paris: “la Regione dà una impalcatura importante, una struttura da vivificare da parte dei Comuni e del mondo del volontariato; il progetto porterà valore e risorse ai Comuni, che avranno le loro premialità”.

“Questo progetto di paesaggio è fondamentale per lo sviluppo del turismo lento – ha affermato Rosignoli – e dovremo lavorare per sostenere i Comuni nell’adozione dello stesso piano: siamo giunti ad un traguardo significativo, occorre continuare su questa strada”. Sulla stessa lunghezza d’onda la consigliera Spadi, che ha parlato anche come membro della commissione Aree interne: “questo progetto va ad implementare la crescita economica dei territori e, conseguentemente anche della popolazione, di cui le zone interne della nostra Regione hanno particolare necessità”.

Fuori dal coro il vicepresidente della commissione Territorio e Ambiente, Alessandro Capecchi (Fratelli d’Italia): “di fronte a tutta la marea di carte e proposte che devono trovare concretezza, il nostro giudizio è più articolato”, ha affermato, ricordando le valutazioni del Nucleo unificato regionale di valutazione e il monitoraggio di Arpat, per parlare della “distanza tra la Toscana reale e quella ideale”. “Condividiamo in parte l’idea del turismo lento, che però non può essere sconnesso dalle attività economiche – ha concluso – tuttavia il nostro voto sarà di astensione, in attesa di capire se i Comuni recepiranno il piano e come le diverse norme troveranno una loro completa applicazione”.

“Non sono più tollerabili i ritardi dei lavori per il raddoppio ferroviario nel tratto Pistoia-Lucca, già interamente finanziati. Gli oltre due anni e mezzo di ritardi rispetto a quanto inizialmente previsto richiedono un approfondimento e una indagine conoscitiva urgenti”. A dirlo Stefano Scaramelli, capogruppo di Italia Viva in Consiglio regionale, che ha depositato un’interrogazione sullo stato di avanzamento dei lavori del raddoppio ferroviario del tratto Pistoia-Lucca.

Italia Viva Lucca e i Riformisti ringraziano Stefano Scaramelli attento ai problemi del territorio toscano e di Lucca. Già la scorsa settimana, infatti, Alberto Baccini coordinatore di Italia Viva e Francesco Colucci per i Riformisti avevano chiesto informazioni sullo stato dell’arte dei lavori.

“Il raddoppio ferroviario Pistoia-Lucca ma anche le tempistiche della messa in servizio del tratto Pistoia-Montecatini sono indispensabili – spiega Alberto Baccini coordinatore di Italia Viva provincia di Lucca -. In questo territorio abbiamo anni di ritardi nei lavori e sono totalmente assenti anche informazioni sull’apertura dei cantieri per il raddoppio ferroviario del tratto Montecatini-Lucca che dovevano partire nel 2020”.

Nell’atto depositato in Consiglio regionale si chiede di sapere quando è previsto il termine dei lavori e la messa in funzione della tratta relativa al primo lotto di lavori (Pistoia-Montecatini) da 200 milioni di euro e quando è previsto l’inizio dei lavori sul secondo lotto, quello relativo alla tratta Montecatini-Lucca da 250 milioni di euro. Il progetto di raddoppio della linea, diviso in due lotti, è stato interamente finanziato nel 2015. Sulle tempistiche l’atto interroga la Giunta per sapere se i finanziamenti previsti per l’opera siano sufficienti per il suo completamento, anche alla luce del recente aumento dei costi delle materie prime e qual è il cronoprogramma dei lavori con riferimento alla seconda tratta (Montecatini-Lucca) con il termine dei lavori e la messa in funzione.

Notizie correlate
In evidenza