Firenze – Una sofisticata attrezzatura di ultima generazione utilizzata per la diagnosi della retinopatia del prematuro, grave patologia che può colpire la retina dei bambini nati pretermine potendone diventare causa anche di cecità. Questo strumento inoltre è essenziale nella diagnosi e follow up di altre importanti patologie oculistiche pediatriche sia di tipo tumorale, come il retinoblastoma, che malattie oculari ereditarie.
Questa importante acquisizione – che permetterà di curare oltre cento bambini ogni anno - è stata resa possibile grazie al sostegno di Salvatore Ferragamo S.p.a., la prestigiosa maison di moda fiorentina, che da quattro anni porta avanti il suo impegno a favore della Fondazione Meyer e del suo Ospedale. L’investimento permetterà all’Oculistica, guidata dal dottor Roberto Caputo, di compiere un salto di qualità nella diagnosi e nella cura di questa malattia.
Come funziona il retinografo
L’apparecchiatura è dotata di un monitor collegato a una telecamera che permette di visualizzare in tempo reale l’intero fondo oculare del neonato e del bambino, diagnosticando e monitorando con precisione eventuali patologie della retina e, in particolare, quella che colpisce il neonato di basso peso alla nascita. Lo strumento permette una diagnosi precoce di grande accuratezza, ma anche il monitoraggio dei risultati dell’eventuale terapia chirurgica. Il retinografo rende possibile diagnosticare e seguire anche tutte le patologie malformative, ereditarie e tumorali che colpiscono l’occhio.
L’esame eseguito con tale strumento non è assolutamente invasivo ed è attuabile in anestesia locale con la semplice instillazione di un collirio: una sonda viene poggiata sulla cornea del piccolo paziente e le immagini possono essere esaminate immediatamente su uno schermo ad alta risoluzione. Importante l’applicazione nell’ambito della telemedicina: è infatti possibile archiviare e stampare foto e video che possono essere utilizzati anche a scopo didattico oppure inviati via modem per un consulto senza rendere necessario il trasferimento del piccolo paziente.
Approfondimenti
La retinopatia dei neonati prematuri
Nei bambini nati prematuri i vasi retinici non sono completamente sviluppati al momento della nascita e spesso nelle prime settimane di vita, si sviluppano in modo anomalo formando un tessuto cicatriziale che porta al distacco della retina e di conseguenza a una cecità nella maggioranza dei casi irreversibile se non precocemente diagnosticata e trattata.
Il sostegno di Salvatore Ferragamo
Dopo la sigla dell’accordo che prevedeva un sostegno su base triennale, la partnership tra Salvatore Ferragamo e la Fondazione Meyer continua. Un’alleanza strategica che conferma il legame dello storico marchio di moda con quello che da sempre è il suo territorio di riferimento e che, al tempo stesso, ha consentito al Meyer di migliorare ulteriormente la sua capacità di dare risposta ai bisogni dei bambini che affrontano il momento della malattia.
Un contributo importante che ha già permesso alla Fondazione Meyer di portare a termine tutti gli obiettivi prefissati. Il sostegno alle attività di ricerca del Laboratorio di screening neonatale ha permesso ad oggi di trattare oltre 60.000 neonati di Umbria e Toscana con l'acquisizione di un nuovo spettrometro di massa, di fondamentale utilità per lo studio di nuovi marcatori diagnostici per malattie rare. L’anno successivo, sempre grazie al contributo di Ferragamo, è stato realizzato un consistente investimento sullo sviluppo clinico della Cardiologia pediatrica, con l’arrivo di un ecocardiografo di alta gamma e l’aggiornamento della risonanza magnetica, che ha permesso di eseguire centinaia di esami ogni anno, migliorando la qualità dell’immagine.
L’Ortopedia del Meyer è stata dotata inoltre di un macchinario all’avanguardia, capace di effettuare scansioni ad alta definizione durante i complessi interventi chirurgici ortopedici. La strumentazione, che combina le funzionalità 2D e 3D, è stata utilizzata in oltre mille interventi l’anno.
Nel 2024 Ferragamo ha contribuito a sostenere, insieme a Banca d'Italia, l'acquisizione del microscopio operatorio per la neurochirurgia.
E’ stato attivato all’Ospedale San Jacopo di Pistoia il nuovo Servizio di Chirurgia Corneale nell’ambito della struttura operativa complessa di Oculistica diretta dal dottor Vanni Borgioli. Il servizio nasce a seguito di due trapianti di cornea effettuati recentemente ed a distanza ravvicinata ed entrambi con tecnica Descemet’s Stripping Automated Endothelial Keratoplasty: uno dei trattamenti di scelta che si realizza sostituendo selettivamente lo strato di tessuto compromesso preservando quelli funzionalmente integri.
I due trapianti sono avvenuti in collaborazione con la Banca delle Cornee “P.Perelli” della Regione Toscana con sede a Lucca, diretta dalla d.ssa Lorella Cruschelli, che ha fornito il tessuto da donatore da sostituire con quello che si era ammalato e con il contributo del Coordinamento Territoriale Donazioni e Trapianti (di Pistoia e Pescia) diretto dal dottor Eufrasio Girardi che ha prelevato dall’inizio dell’anno e messo a disposizione della rete trapiantologica toscana 58 cornee, confermandosi come uno dei centri prelievo più attivi della Regione.
Ambedue gli interventi sono avvenuti nel blocco operatorio dell’Ospedale pistoiese, coordinato dalla dottoressa Tania Fioravanti e sono stati eseguiti oltre che dal dottor Borgioli dalla dottoressa Michela Cenammo: in sala operatoria erano presenti le infermiere specializzate strumentiste Michela Bacci, Raffaella Vignolini, Morena Schisani e Federica Mariani.
I due pazienti sono stati quindi operati con la tecnica di cheratoplastica lamellare selettiva ed in anestesia locale e dopo il ricovero di qualche ora in day surgery sono stati dimessi con gli appuntamenti per i controlli successivi post intervento.