Aeroporto: la guerra interna al PD toscano su Peretola

Stella (FI): "Ora basta, il Comune chieda i danni alla Regione". Ferrucci (Pd): “Enac deve rispettare il Pit”. Parisi: «Da Rossi parole inaccettabili nella forma e nel contenuto»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 novembre 2014 17:43
Aeroporto: la guerra interna al PD toscano su Peretola

Enrico Rossi si è stancato di affrontare la questione “Peretola”. Queste le dichiarazioni del presidente della Regione Toscana in merito al possibile di ricorso al Tar sul Pit, annunciato da Enac. C'è un masterplan approvato da Enac con la pista da 2,4 km, il sindaco PD di Firenze Nardella che si dice a favore, e un governatore della Regione, il PD Enrico Rossi, che si ostina a remare contro insistendo sulla pista di 2 km, sostenuto da una parte del suo partito: il PD di Prato, addirittura, chiede il ricorso al Tar sul Pit per cancellare del tutto la nuova pista."A questo punto, se lo sviluppo dell'aeroporto di Peretola non procederà come previsto da Adf, il Comune ha il dovere di intervenire, e chiedere i danni alla Regione Toscana".Questa la dichiarazione del capogruppo di Forza Italia Marco Stella. “In questi anni di ritardi e di continue discussioni interne al centrosinistra toscano e fiorentino, il nostro territorio ha perso oltre 1.600 posti di lavoro ed oltre 20 milioni di euro per la società che gestisce lo scalo fiorentino, un danno di proporzioni colossali per la nostra regione e per Firenze, sia in termini occupazionali che di competitività. E' arrivato il momento per il Comune di richiedere i danni alla Regione.

Come Comune di Firenze, oltretutto, prendiamo gli utili della società che gestisce l'aeroporto, e se gli utili vanno persi questo è un danno per le nostre casse. Noi crediamo che sia necessaria una integrazione tra i due aeroporti di Pisa e di Firenze per costituire un polo toscano dove vincano le sinergie e non le appartenenze, ma se Peretola non si sviluppa, l'unica ad avvantaggiarsi sarà Bologna, e a perdere sarà la Toscana tutta” ha aggiunto il capogruppo azzurro. “La pista di 2.400 metri significa 3mila nuovi posti di lavoro e lo sviluppo dell’economia di Firenze e di tutta la Toscana.

Il PD si metta dunque d’accordo con se stesso. Se non lo farà, come Forza Italia faremo di tutto perché la città di Firenze sia risarcita” ha concluso Stella.“La decisione di Enac non rispetta gli strumenti urbanistici messi a punto dalla Regione. Dal canto nostro siamo pienamente convinti che il Pit contenga le indicazioni più adeguate perché si concretizzi finalmente il sistema aeroportuale integrato che da tempo auspichiamo. Una pista di 2400 metri non è la soluzione idonea per il raggiungimento di questo risultato.

Le nostre posizioni quindi non cambiano, confermiamo la validità di quanto come assemblea toscana abbiamo deliberato. Enac deve tenere di conto della scelta fatta con il Pit dal Consiglio regionale, che è la più equilibrata e adatta agli obiettivi che ci siamo posti fin dall’inizio per il sistema aeroportuale toscano”. È il commento di Ivan Ferrucci, capogruppo Pd Consiglio regionale della Toscana, in merito all’approvazione del masterplan di Peretola da parte di Enac.

«I cittadini e le imprese toscane da decenni vedono il centrosinistra litigare sullo sviluppo dello scalo aeroportuale fiorentino. Prima di lasciarsi andare ad espressioni inaccettabili nella forma e nel contenuto il governatore ricordi che in ballo ci sono migliaia di posti di lavoro e un’opportunità di rilancio economico per Firenze e la Toscana intera». Così il coordinatore regionale di Forza Italia Toscana Massimo Parisi «In occasione dell’approvazione del Pit il gruppo di Forza Italia offrì al centrosinistra una via di fuga per evitare l’ennesimo incaglio burocratico, proponendo di eliminare il riferimento puntuale alla lunghezza della nuova pista del Vespucci: ma le ragioni di partito, come spesso accade in questa regione, hanno prevalso sugli interessi della Toscana.

Peccato – ricorda il coordinatore regionale azzurro - che la conseguenza inevitabile si sta materializzando sottoforma di ricorso al tar da parte di Enac. E il prezzo da pagare sarà un ulteriore ritardo nella realizzazione di una infrastruttura fondamentale per l’economia della nostra regione. Rossi e il centrosinistra avessero ascoltato e accolto il nostro emendamento oggi saremmo non rischieremmo una nuova impasse, e Rossi non sarebbe costretto a dover affrontare ancora la questione. E se davvero si è stancato ne tragga le dovute conseguenze», conclude Parisi.

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