Aeroporto di Pisa: il socio privato rispetti gli atti di programmazione

La delibera della giunta regionale approvata con raccomandazioni dalle commissioni Affari istituzionali e Infrastrutture. Marcheschi (Fdi): "Continua in Toscana la guerra degli aeroporti tra diffide e delibere fantasma"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 maggio 2014 21:34
Aeroporto di Pisa: il socio privato rispetti gli atti di programmazione

Firenze– Il nuovo atto che dispone l’adesione all’offerta pubblica di acquisto volontaria totalitaria di una parte delle azioni detenute in Sat (Società Aeroporto Toscano) Galileo Galilei Spa dalla Regione Toscana, è stato votato a maggioranza nelle commissioni Affari istituzionali e Infrastrutture. La delibera, su cui le commissioni dovevano esprimere un parere referente congiunto, e quindi non vincolante, ha registrato il voto favorevole di Marco Manneschi, Paolo Bambagioni, Eugenio Giani, Giuliano Fedeli, Marco Spinelli, Ivan Ferrucci, l’astensione di Pieraldo Ciucchi e il voto contrario di Fabrizio Mattei. Non hanno partecipato al voto le opposizioni.

Le commissioni hanno formulato delle raccomandazioni alla Giunta: il rafforzamento del dispositivo che esclude oneri a carico della Regione, la previsione che il socio privato rispetti gli atti di programmazione regionale.Questa mattina in Commissione di Controllo doveva essere illustrata la contestata delibera sulla vendita della azioni di Sat per la quale è stato convocato il Consiglio Regionale di domani. Ma colpo di scena, questa mattina, poco prima dell’inizio della Controllo, la Giunta ha comunicato agli uffici che il testo della delibera era cambiato.

In attesa che arrivasse il nuovo testo, ben dopo un’ora di ritardo è iniziata la commissione di Controllo. A detta del legislativo, l’approvazione della delibera è facoltà della Giunta ed erano sufficienti i pareri espressi dalle commissioni competenti, Ie VII, rispettivamente affari istituzionali ed infrastrutture e trasporti.Il consigliere Paolo MARCHESCHI, membro della commissione Ambiente e Territorio e presidente della Commissione di controllo, commenta così la vicenda: “In questi anni – dichiara il consigliere regionale Paolo MARCHESCHI- non mi ero mai ritrovato in un pasticcio come questo.

La guerra all’interno del Pd si è incrociata con quella puerile e miope fra campanili. Mai visto un Comune (quello di Pisa) che diffida, a colpi di carta bollate, i Consiglieri Regionali all’approvazione di un atto. Ritengo che lavorare sotto ricatto, con delibere fantasma che appaiono e scompaiono, non sia un metodo che si addice ad una buona amministrazione. Ma la Regione stavolta oltre ad aver perso la faccia - continua Marcheschi - rischia grosso sia in termini di tenuta politica sia in campo giuridico. Anche se non sarà direttamente il Consiglio ad approvare la vendita delle quote dell’aeroporto Galileo Galile di Pisa, ho chiesto espresse garanzie alla Giunta regionale che non ci siano pericoli di danno erariale ai danni della Regione e quindi dei cittadini. A mio avviso – conclude Marcheschi - in questa vicenda si è perso però la strada maestra della politica.

Ormai la Giunta parla di operazioni di mercato più che di decisioni politiche. In questa vicenda c’è in ballo una vendita di azioni che a fronte di 16 milioni di entrata potrebbe esporre la Regione a pagare penali per oltre 30 milioni. Se la Politica vuole fare la sua parte, la Giunta ha tutti i numeri per adottare l’atto senza coprirsi di ridicolo e senza coinvolgere i cittadini in spreco di danaro pubblico per sanzioni o penali”."Perche' se lui, Rossi, si e' convinto che la via e' quella della privatizzazione, non l'ha proposta con chiarezza alla discussione degli altri soci del Patto e si e' mosso con atti unilaterali?".

A porre l'interrogativo e' il parlamentare del Partito democratico, Paolo Fontanelli che da' voce al malcontento del suo collegio, di Pisa, dinanzi alla delibera della giunta regionale che prospetta, nella sua ultima versione, una vendita parziale delle azioni di Sat, la societa' di gestione dell'aeroporto Galileo Galilei. "Poteva farlo chiedendo per esempio di vendere tutti insieme e proporzionalmente, magari studiando le soluzioni migliori per mantenere un ruolo di garanzia per i soci pubblici- aggiunge dalle pagine del suo blog- niente di tutto questo e' avvenuto, mentre da cio' che si puo' ricavare dai comportamenti e' andata avanti una intesa con l'acquirente privato, con il Comune di Firenze e con Enac, che modifica sostanzialmente quanto era stato oggetto finora della programmazione regionale in tema di sistema aeroportuale.

Si tratta, com'e' evidente, di una forzatura assai poco comprensibile, almeno a guardarla dal lato politico e istituzionale". Rossi, ad avviso di Fontanelli "dovrebbe spiegare perche' la Regione, socio di maggioranza relativa nella Sat, ha affidato uno studio a Kpmg, costato piu' di 300.000 euro, proprio con l'obiettivo di gettare le basi per dar vita all'integrazione fra i due aeroporti, e ora lo buttiamo nel cestino senza nemmeno valutarlo".La seduta del consiglio regionale fissata per domani pomeriggio e' stata annullata, ma soprattutto la delibera sulla vendita delle quota in Sat non passera' piu' dal vaglio dell'aula, ricevendo solo un parere non vincolante da parte delle commissioni.

Motivo per cui Pier Paolo Tognocchi, consigliere regionale del collegio di Pisa (Pd), scende sul piede di guerra. E prefigura il ricorso ad azioni legali: "Si stanno cambiando le carte in tavola senza motivo e per queste motivazioni sto valutando, insieme ad altri colleghi, la possibilita' di ricorrere al Tar ritenendo violate le prerogative del consiglio regionale". Le" norme regionali (la 20 del 2008)- continua Tognocchi- stabiliscono che quando ci sono dismissioni di quote di partecipazione di societa' di cui la Regione detiene la maggioranza la decisione spetta al consiglio regionale.

In questo caso- spiega il consigliere- la quota di proprieta' regionale di Sat pari al 16,9% e' legata da un patto di sindacato con gli altri soci pubblici per governare lo scalo pisano fino al 25 luglio 2016". Tanto "e' vero- spiega Tognocchi- che spetta alla Regione Toscana la nomina del presidente del Cda, la massima espressione di governo della societa'. Quindi- continua ancora Tognocchi- anche volendo considerare la quota di proprieta' della Regione a prescindere dall'accordo di governance (cosa tra l'altro assai discutibile) rimane il problema, giustamente segnalato dagli uffici legislativi del consiglio regionale, che tutti gli atti programmatori della Regione Toscana a partire dal Priim prevedono la partecipazione  strategica della Regione.

Delle due, l'una: o si doveva andare in consiglio per approvare la delibera o per cambiare gli atti di programmazione".

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