Aeroporto di Firenze: Nardella e Rossi sotto scacco

Anche Unipol ricorre al TAR, dopo quelli degli amministratori della Piana. Grassi e Fattori: "L’ennesimo macigno sulla futura pista, anche se politica e imprenditori danno per fatta la vendita dell'area di Castello a Eurnekian”

Redazione Nove da Firenze
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21 marzo 2018 23:55
Aeroporto di Firenze: Nardella e Rossi sotto scacco

"Ha dell'assurdo la situazione che stiamo vivendo attorno allo sviluppo di Peretola - commenta Mario Razzanelli, consigliere di Forza Italia a Palazzo Vecchio - il Presidente della Regione Toscana e quello della Città Metropolitana si ritrovano ad appellarsi ai sindaci di sinistra per scongiurare il veto politico sulla nuova pista. Non dovrebbe spettare all'opposizione difendere Enrico Rossi e Dario Nardella dai sette comuni della Piana che sono ricorsi al Tribunale Amministrativo Regionale, ma tant'è.

Sulla nuova pista si basa gran parte della crescita economica dell'area fiorentina e toscana. "Migliaia di imprenditori toscani - prosegue Razzanelli - potrebbero ottenere vantaggi dal potenziamento dello scalo e ridurre la questione ad una schermaglia politica interna al PD ed ai satelliti Sì e Leu appare quanto mai sgradevole dopo anni di attesa. Sia Rossi che Nardella si dicono poco preoccupati, ma per andare avanti serve liberarsi dai lacci che frenano lo sviluppo dell'economia e che in campagna elettorale hanno detto entrambi di voler ridurre.

Migliaia di posti di lavoro, di buyers, di contatti e contratti rischiano di andare perduti. Sulla vicenda di Castello, Unipol si sta tutelando in vista della cessione dei terreni edificabili a Corporacion America Italia, ma la vicenda ha radici lontane che tutti ben conosciamo e che è ben presente soprattutto a quella accozzaglia di sinistra che oggi vediamo bisticciare".

Siamo costernati dall'atteggiamento di questa grottesca coalizione di sinistra che, pur essendo profondamente divisa su temi di grandissima importanza, continua ad avere l'ambizione di governare senza alternanza democratica la Toscana è vuole non prendere atto dell'incompatibilità' di molte posizioni al proprio interno. Enrico Rossi dice che non fare la nuova pista dell' aeroporto di Firenze sarebbe un danno gravissimo, per tutta la Toscana e la sua economia; il sindaco di Firenze Dario Nardella parla addirittura di scegliere se la Toscana fa parte dell’Italia di serie A o di serie B.

Eppure la situazione diventa un poco differente nel momento in cui una marea di amministratori anche del Partito Democratico presentano un ricorso atto a fermare proprio l'opera tanto osannata sia dal Presidente della Regione, che dal sindaco di Firenze" Dichiarano congiuntamente il segretario provinciale della Lega Alessandro Scipioni, e quello cittadino Filippo La Grassa "Come possono pensare che posizioni divergenti su un tema tanto importante debbano risolverle i giudici, invece che un confronto politico al loro interno? Se non sono in grado di esprimere una posizione comune, su una questione amministrativa di così grande rilievo, allora debbono trarne le conclusioni e restituire la parola agli elettori al fine che questi possano scegliere di affidare il loro destino ad una coalizione che abbia risposte chiare su problematiche fondamentali.

Queste divisioni interne alla sinistra non le debbono scontare i toscani".

“Esiste un decreto della Regione Toscana, con cui si dà mandato all’Avvocatura regionale a difendersi, da cui si deduce che UNIPOL, tramite le società Nuove Iniziative Toscane srl e Consorzio per l'attuazione del PUE di Castello, ha fatto ricorso contro il decreto n. 377 del 28/12/2017 del Ministero dell'Ambiente, redatto di concerto con il Ministero dei Beni e delle Attività culturali. Si tratta ovviamente del decreto sulla compatibilità ambientale del nuovo aeroporto di Firenze. I poteri forti e i politici favorevoli alla nuova pista solo qualche settimana fa sulla stampa davano ancora una volta per assodata la vendita dell'area di Castello alle società di Eurnekian, azionista di maggioranza di Toscana Aeroporti.

Dall'atto regionale si evince che la situazione reale è ben diversa” affermano Tommaso Grassi, capogruppo di Firenze Riparte a Sinistra e Tommaso Fattori, capogruppo di Sì - Toscana a Sinistra. "UNIPOL ha già intrapreso una battaglia legale per annullare gli atti che Comune, Regione o Stato hanno voluto approvare sul nuovo aeroporto e sul PUE di Castello, sovrascrivendo la precedente pianificazione per quell’area, che, a rigor di legge, è ancora oggi in vigore.

Le motivazioni portate dall'amministrazione comunale per dimostrare come si sia modificato l'interesse pubblico dopo la firma delle convenzioni su Castello sono deboli. Oltretutto la realizzazione della nuova pista aeroportuale non dà neppure la certezza della dismissione dell'area occupata dalla pista esistente, mentre è certo che il nuovo aeroporto, così come previsto nel masterplan, renderebbe inedificabili gran parte delle aree di Unipol. Difficile sostenere poi che l’interesse pubblico consisterebbe nello spostamento del mercato ortofrutticolo da Novoli a Castello, solo perché questo permetterebbe di realizzare il nuovo stadio della Fiorentina”. "Siamo curiosi di vedere come andrà a finire la vicenda.

Il Pd e il presidente Rossi, di MDP, continueranno a sostenere un progetto come quello del masterplan aeroportuale? E la pianificazione di Castello deve restare immutata? Occorrerebbe piuttosto il coraggio di azzerar tutto, a partire dal nuovo aeroporto. La stessa pianificazione di Castello è stata fatta in anni ormai lontani e anche dal punto di vista economico-finanziario non ha senso costruire tutto ciò che era stato progettato allora. Dopo la fine della validità della convenzione, occorrerà rivedere cosa pianificare in una zona dell'area metropolitana troppo spesso occupata da infrastrutture inquinanti e pesanti”."L'acquisto dell'area di Castello da parte degli stessi sostenitori del masterplan aeroportuale è ad oggi l'unica soluzione per chi voglia ostinatamente realizzare un'opera che va contro l’interesse della collettività, che non risolve con certezza i problemi di chi vive a Peretola, Quaracchi, Brozzi e Le Piagge, e che sarà economicamente sostenibile solo grazie ad una valanga di contributi pubblici.

Un’opera che ha ottenuto le autorizzazioni ministeriali solo grazie a forzature, modifiche normative e interpretazioni ad hoc operate dai due Governi Renzi e Gentiloni, con l'obiettivo di accontentare gli amici e sodali Eurnekian e Carrai. Autorizzazioni comunque infarcite da un numero record di prescrizioni e su cui gravano numerosi ricorsi dei Comuni coinvolti, dei comitati e della cittadinanza che si oppongono all'aeroporto per difendere l'interesse pubblico che sosteniamo con convinzione.

Chissà se quest’accanimento e questo tentativo in extremis di dare il via libera ai cantieri aeroportuali non possa finalmente ricevere uno stop anche politico”, concludono i due capigruppo.

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