Firenze, 29.10.2025 - Dopo 16 mesi dalla presentazione di due petizioni popolari — una da 600 firme e l’altra da 4.600 firme — depositate dal Comitato Cittadini per Firenze, l’Amministrazione Comunale e la Polizia Municipale "continuano a non dare risposte concrete alla richiesta di modifica del Regolamento Comunale per vietare l’accattonaggio con animali e prevedere il sequestro dell’animale nei casi di sfruttamento". Lo sostiene Simone Scavullo, Presidente del Comitato Cittadini per Firenze, che prosegue:
"La risposta della Polizia Municipale di Firenze è stata vaga e contraddittoria: si parla genericamente di controlli “assidui” sul territorio, ma si ignora l’evidenza quotidiana.Come documentato da numerosi video e segnalazioni dei cittadini, i cani vengono tenuti per ore sotto il sole, spesso senza acqua, usati come strumento per impietosire e raccogliere denaro. Non è chiaro come l’Amministrazione possa affermare che “gli animali siano adeguatamente nutriti e accuditi” senza aver mai rilevato alcuna irregolarità.
La Vice-Sindaca Paola Galgani, con deleghe ad Ambiente, Agricoltura Urbana e Tutela degli Animali, ha firmato la comunicazione ufficiale del 19 settembre, in cui si sostiene che “l’Amministrazione Comunale ha già dato risposta motivata per iscritto al Presidente del Comitato Cittadini per Firenze”. In realtà, nessuna risposta reale è mai pervenuta: il Comune si limita a dichiarare conclusa la questione senza affrontare nel merito le richieste dei cittadini. La stessa Direzione Ambiente e Vivibilità Urbana conferma che il Regolamento Comunale (art.
15) vieta formalmente l’uso di animali nell’accattonaggio, ma non prevede sanzioni, rendendo di fatto la norma inefficace e inapplicata. Inoltre, l’assessore Menoni ha ammesso che “le multe non si possono fare perché non si conosce la residenza dei soggetti interessati”: una motivazione inaccettabile che trasforma il diritto in un principio puramente simbolico.Nel frattempo, ogni giorno a Firenze animali vengono sfruttati per ore in strada, sotto il sole, senza acqua né riposo, in palese violazione del Codice Penale, art.
544-ter, che punisce chi sottopone un animale a sofferenze o fatiche insopportabili per la sua natura. Usare un cane per accattonare non è “compagnia”, ma strumentalizzazione e maltrattamento, come riconosciuto anche da altre città italiane — da Verona a Bologna, da Torino a Trieste — che hanno già previsto il sequestro dell’animale in questi casi.Dopo 16 mesi di silenzio e risposte evasive - dice ancora Scavullo - , il Comitato Cittadini per Firenze denuncia pubblicamente l’inerzia dell’Amministrazione Comunale, che continua a voltarsi dall’altra parte mentre animali innocenti vengono sfruttati quotidianamente per mendicare.Chiediamo che il Comune di Firenze si adegui alle altre città italiane, introducendo nel Regolamento comunale la previsione del sequestro degli animali utilizzati nell’accattonaggio e applicando concretamente le leggi sul maltrattamento.Non si tratta di criminalizzare la povertà, ma di fermare lo sfruttamento degli animali e tutelare la dignità di Firenze, città che deve tornare a essere un esempio di civiltà e rispetto", conclude Scavullo.