Coldiretti: ''La proposta di legge deve essere discussa e approvata''

Coldiretti Toscana torna a mobilitarsi, per sollecitare una rapida e tempestiva adozione della legge agrituristica, il cui iter si è improvvisamente bloccato lo scorso 10 dicembre.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 dicembre 2009 17:39
Coldiretti: ''La proposta di legge deve essere discussa e approvata''

Coldiretti Toscana torna a mobilitarsi, per sollecitare una rapida e tempestiva adozione della legge agrituristica, il cui iter si è improvvisamente bloccato lo scorso 10 dicembre. Avrebbe dovuto essere la data della conclusione di un’iniziativa legislativa, reclamata con forza dalle migliaia di imprese agriturisitiche, costrette a fare i conti con pesanti svantaggi competitivi; da un mercato sempre più esigente che chiede diversificazione e servizi; dai consumatori, le cui attese vengono sovente deluse dai limiti imposti proprio dalla normativa vigente.

E’ stato invece il giorno in cui la politica, abdicando al suo ruolo, non è riuscita a trasformare in legge la proposta presentata dalla giunta regionale e adottata dalla commissione agricoltura. “Il Consiglio regionale, trincerandosi dietro la mancanza del numero legale, ha preferito rinviare la discussione e la conseguente adozione del provvedimento”, dice Tulio Marcelli, presidente di Terranostra nazionale e di Coldiretti Toscana. “Non siamo disposti ad attendere oltre le modifiche di una norma, che giudichiamo indispensabili per ridurre la burocrazia; semplificare le procedure legate all’apertura e, o all’ampliamento dell’attività; offrire strumenti adeguati alle imprese che intendono diversificare i servizi; garantire un reale sostegno al reddito agricolo (strategico, in questi momenti di crisi), ma anche per favorire, attraverso un più stretto e stringente legame con il territorio, la tutela e la valorizzazione di quella toscanità ormai conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo”, aggiunge il presidente.

Di qui la decisione di Coldiretti: gli stati generali riuniti mercoledi a Firenze hanno stabilito di rappresentare direttamente a tutti i decisori politici le ragioni per cui la più grande organizzazione agricola chiede, ormai da anni, la riscrittura della legge regionale n.30/03: una norma che, entrata in vigore nel 2004, si è ben presto dimostrata inadeguata a dare risposte concrete a imprenditori e consumatori. Da oggi, dunque, Coldiretti torna a mobilitarsi, incontrando prima di tutto i consiglieri regionali che, nella doppia seduta del 22 e 23 dicembre, sono chiamati a discutere, tra le altre cose, la proposta di legge della giunta.

Ma appuntamenti sono stati fissati anche con parlamentari, presidenti e assessori provinciali, sindaci e rappresentanti delle istituzioni locali. L’obiettivo? E’ chiaro: illustrare lo spirito e i contenuti di una legge che non nasce per fare concorrenza ad altre forme di accoglienza, ospitalità e ristorazione, ma per intercettare segmenti di mercato che sono interessati a un’offerta di servizi diversa e alternativa a quella tradizionale.

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