Seves: i lavoratori stazionano sotto Palazzo Vecchio

La presidente della commissione lavoro Collesi: “Stiamo preparando un documento da portare lunedì in consiglio comunale”. Pieri (PdL): “Sindacato latitante e poco vicino ai lavoratori in questa battaglia”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 ottobre 2009 14:24
Seves: i lavoratori stazionano sotto Palazzo Vecchio

Un documento di pieno appoggio ai lavoratori della Seves e di stimolo a rispettare gli impegni presi con i lavoratori. E’ quanto ha predisposto oggi la commissione lavoro dopo avere ricevuto una delegazione dei lavoratori della Seves che da ieri staziona davanti alla sede del Comune in piazza della Signoria. “Presenteremo questo documento – ha detto la presidente della commissione occupazione e lavoro in consiglio comunale il 19 ottobre, data importante visto che il giorno dopo, il 20 ci sarà un tavolo con l’Azienda, i sindacati e le istituzioni per valutare il rispetto degli impegni presi”.

La commissione ha poi espresso piena solidarietà e appoggio ai lavoratori della Seves. Da parte loro, fa sapere la Collesi, i dipendenti hanno sottolineato la loro preoccupazione perché a tutt’oggi non si è ancora sufficientemente abbassato lo stock di magazzino, condizione che l’azienda indicava come necessaria per il riavvio del forno fusorio. “All’atto pratico – ha aggiunto la presidente Collesi- nessuna azione pare sia mai stata intrapresa in tal senso”. “Cosa sta facendo il sindacato per la Seves? E che fine hanno fatto i soldi della Regione che sarebbero serviti a far ripartire il forno ai primi di ottobre?”.

E’ quanto ha detto il consigliere del PdL Massimo Pieri che aggiunge che la “cassa integrazione non sarebbe un diritto visto che la Seves è un azienda che fa profitto”. Il consigliere Pieri ha infatti ricordato gli incontri fatti dalla precedente amministrazione comunale con i lavoratori della Seves durante i quali si diceva che sarebbe arrivati i soldi della Regione e il forno avrebbe ricominciato a lavorare”. Secondo Pieri “il sindacato sta latitando e lasciando i lavoratori a se stessi”.

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