Seves: Provincia e Comune di Firenze promuovono un tavolo di consultazione

Intanto il consigliere comunale del Pdl Massimo Pieri fa sapere che "lo stabilimento in Cecoslovacchia è all’1,2 per cento, la Seves di Firenze ha fatto 10 volte meglio e ci sono 110 persone in cassa integrazione".

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 settembre 2009 15:24
Seves: Provincia e Comune di Firenze promuovono un tavolo di consultazione

Le commissioni lavoro del Consiglio provinciale e del Consiglio comunale di Firenze promuovono congiuntamente un tavolo di consultazione interistituzionale per rafforzare e qualificare l’azione degli enti locali a favore di una soluzione che assicuri la permanenza del’azienda sul territorio, salvaguardi l’occupazione e la pluralità delle professionalità presenti all’interno dell’azienda, rilanciando il prodotto attraverso investimenti sulle infrastrutture, sulla tecnologia e sulla ricerca. “Su questa vertenza – hanno detto i presidenti delle commissioni lavoro di Comune e Provincia Stefania Collesei e Andrea Calò - l’attenzione delle istituzioni pubbliche è stata alta, e tale deve rimanere fino ad una conclusione positiva della vertenza.

Per questa ragione saranno chiamati tutti i soggetti interessati, a partire dai livelli istituzionali, quali: assessori regionali Simoncini (lavoro e formazione), Brenna (attività produttive), provinciali Simoni (lavoro), Billi (attività produttive), comunale Nardella (sviluppo economico), nonché quelli sindacali di categoria e la Rsu”. Intanto il consigliere del Pdl Massimo Pieri, che ha presentato un’interrogazione al sindaco Matteo Renzi sulla vicenda Seves, fa sapere che “lo stabilimento in Cecoslovacchia è all’1,2 per cento, la Seves di Firenze ha fatto 10 volte meglio e ci sono 110 persone in cassa integrazione.

C’è qualcosa che non quadra”. Pieri nell'interrogazione chiede al sindaco di Firenze “se è a conoscenza del bilancio ordinario della Seves al 31 dicembre 2008 e quali sono le valutazione dell’amministrazione in merito al fatto che, se si confrontano i bilanci della sede fiorentina con le principali società controllate dal gruppo in Cecoslovacchia e in Brasile (entrambe in perdita) non si capisce perché si sarebbe attivata la cassa integrazione per i dipendenti dell’azienda fiorentina e si parli di rischio di chiusura a fronte di un ricavo di 19,9 milioni di euro”. Pieri fa presente che “nel bilancio depositato alla camera di commercio in agosto e consultabile da tutti si dice chiaramente che si accantonano le risorse per la chiusura dello stabilimento”.

(lb) Nella foto, il sindaco di Firenze Matteo Renzi davanti ai cancelli della Seves.

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