Un accordo per valorizzare lo sviluppo della filiera produttiva Gucci

Un accordo fra Gucci, Confindustria Firenze, Cna Firenze e sindacati per valorizzare e promuovere la filiera produttiva di Gucci e il suo territorio, in una logica di sostenibilità economica e sociale.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 settembre 2009 13:39
Un accordo per valorizzare lo sviluppo della filiera produttiva Gucci

Valorizzare e promuovere la filiera produttiva di Gucci e il suo territorio quale patrimonio di conoscenze unico e di valore riconosciuto, in una logica di sostenibilità economica e sociale. Questo il contenuto dell’accordo sottoscritto ieri mattina tra Gucci, Confindustria Firenze, Cna Firenze e le organizzazioni sindacali Filtea-Cgil, Femca-Cisl, Ugl e Rsu Gucci. L’accordo - il primo del settore in Italia - dà vita a un Comitato Paritetico Permanente per le politiche di filiera, allo scopo di adottare buone pratiche per la compatibilità e sostenibilità economica dell’intera catena di fornitura Gucci, promuovere modelli di comportamento che garantiscano ad ogni livello l’adozione degli standard della responsabilità sociale, promuovere un’efficace pianificazione dei diversi periodi del ciclo produttivo, valorizzare lo sviluppo del patrimonio culturale e di iniziative di formazione e innovazione tecnologica, studiare la fattibilità di percorsi che facilitino l’accesso al sistema bancario per le piccole e medie imprese.

L’intesa tra le parti muove dall’interesse e dalla volontà di valorizzare il percorso di Responsabilità Sociale avviato all’interno del Sistema Gucci con l’accordo sindacale del giugno 2004. Gucci – uno dei marchi leader nel settore del lusso a livello mondiale – impiega direttamente oltre 7.000 persone nel mondo e alimenta un indotto complessivo di circa 45.000 persone costituito da oltre 750 fornitori di primo livello - di cui circa 350 in Toscana -, con una rete di fornitori e subfornitori costituita prevalentemente da piccole-medie imprese, molte delle quali a gestione familiare, che lavorano per il marchio fiorentino da più generazioni.

Patrizio di Marco, presidente e amministratore delegato di Gucci ha affermato: “Oggi, come ai tempi di Guccio Gucci, i fattori critici di successo della nostra azienda rimangono l’artigianalità, la qualità assoluta, il made in Italy e la passione delle persone che lavorano per questa azienda. Pertanto non posso che essere orgoglioso per l’impegno che tutti oggi ci assumiamo per la tutela, lo sviluppo e la valorizzazione di una delle filiere produttive di maggior valore del nostro paese.” “Gucci rappresenta una delle eccellenze della manifattura fiorentina nel mondo, fatta di stilismo, ricerca continua, saper fare, innovazione, rispetto - ha spiegato Giovanni Gentile, presidente Confindustria Firenze -.

Questo ‘campione’ del Made in Italy è anche il risultato di una filiera di eccellenza, che garantisce la qualità totale delle produzioni. Nell’attuale momento di difficoltà, questo patrimonio va adeguatamente sostenuto e valorizzato, perché è una ricchezza per il territorio; e questo passa attraverso azioni concrete che vanno dalla formazione continua delle professionalità, fino ad un più veloce accesso al credito da parte delle piccole imprese della filiera, oggi strategico per mantenere un adeguato livello competitivo” .

Luigi Nenci, direttore Cna Firenze ha commentato: “L’accordo sottoscritto oggi rappresenta un’indubbia valorizzazione del radicamento territoriale della filiera Gucci, che scommette e investe sulla qualità artigianale. Responsabilità sociale e qualità costituiscono infatti il binomio vincente con cui affrontare le sfide dei mercati globali. Ma l’accordo non è solo una scommessa, cultuale e manageriale; è anche una risposta efficace alla crisi in atto nel settore manifatturiero che permette di salvaguardare il know how delle imprese e il patrimonio di competenze che queste esprimono”. Cristina Settimelli, segretaria generale della Filtea Cgil di Firenze ha affermato: “È il primo accordo a livello territoriale, ma anche a livello nazionale, in cui l’azienda capofila si pone il problema della propria filiera.

Il valore dell’accordo sta proprio qui, nell’assunzione di responsabilità da parte della Gucci in prima persona per garantire che la propria filiera rispetti leggi e i Ccnl. Al tempo stesso Gucci, insieme agli altri attori, s’impegna a sostenere le aziende della filiera nell’innovazione tecnologica, di processo e di prodotto, nei percorsi di formazione e a studiare percorsi agevolati per l’accesso al credito”. “Con questo protocollo - ha aggiunto Luigi Ceglia, della Segreteria Femca Cisl di Firenze - noi tutti ci impegniamo a confrontarci costantemente per tutelare e salvaguardare questa enorme ricchezza che c’è sul territorio e che è costituita non solo dalla Gucci in senso stretto, ma da tutta la sua filiera.

In un periodo in cui i verbali che firmiamo riguardano cassa integrazione, riduzioni di personale, cessazioni di attività, un accordo come quello di oggi è un segnale di speranza per il futuro, una iniezione di fiducia per tutto il territorio”. Infine, Taddeo Albanese segretario Ugl di Firenze ha commentato: “Mi preme sottolineare l’importanza che questo accordo riveste: l’unicità a livello nazionale - non a caso è nato in un territorio da sempre aperto al dialogo; la possibilità che possa essere d’esempio per altre importanti realtà.

Questo protocollo è doppiamente innovativo perché rappresenta il primo passo verso un più stretto legame e una maggiore responsabilità da parte di una grande impresa verso il suo territorio, innescando di fatto un circolo virtuoso necessario alle imprese per coinvolgere i lavoratori al raggiungimento di più alti livelli d’efficienza e produttività”.

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