La delibera 'salvagottino' del Comune fa scuola

Per il vicesindaco di Firenze "il Ministero dello sviluppo economico ed alcuni Comuni della provincia hanno confermato la validità della nostra delibera".

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 luglio 2009 22:33
La delibera 'salvagottino' del Comune fa scuola

"Il Ministero dello sviluppo economico ed alcuni Comuni della provincia hanno confermato la validità della nostra delibera". E’ quanto annuncia il vicesindaco di Firenze Dario Nardella sottolineando che "gli ambulanti su sede fissa potranno continuare a vendere alcolici senza timore di sanzioni da parte dell’amministrazione e che lo stesso vale per gli ambulanti 'temporanei', che operano in sagre o fiere". "L’atto approvato martedì sera dalla giunta – ricorda il vicesindaco che ha la delega allo sviluppo economico – ha per oggetto una interpretazione applicativa dell’articolo 14 bis della legge 125/2001, modificata dalla legge comunitaria 2008, in base alla quale gli operatori commerciali ambulanti autorizzati su aree pubbliche - i trippai per esempio - sono ricompresi fra quelle tipologie di esercizi, come trattorie, ristoranti, bar, ai quali la legge comunitaria non applica il divieto totale di vendita di alcolici.

Rimangono i vincoli stabiliti da una precedente ordinanza che fissa l’orario massimo di vendita di alcolici alle 2 di notte e il divieto assoluto per i venditori itineranti". "Nel suo parere, datato 30 luglio – spiega il vicesindaco Nardella – il Ministero sottolinea, tra l’altro, la legge 88/2009 ‘non ha abrogato l’articolo 30, comma 5, del disegno di legge 114 del 1998 e che gli operatori su aree pubbliche autorizzati alle vendita di prodotti alimentari possono continuare a commercializzare le bevande alcoliche in recipienti chiusi nei limiti e con le modalità ammesse dall’articolo 176, comma 1, del regio decreto numero 635". "Sempre secondo il Ministero – ha proseguito Nardella – una diversa interpretazione ‘renderebbe impossibile la somministrazione e la vendita di alcolici solo nelle aree pubbliche di pertinenza degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande’ come ‘piazze, marciapiedi e comunque spazi ove sia autorizzata l’installazione di tavoli e sedie per la somministrazione, con la conseguenza di determinare una situazione di disparità di trattamento, tra tipologie di esercenti e modalità di esercizio di attività, priva di giustificazione e logicità, stante la necessità, che sottende la norma, di limitare l’uso di alcool e contrastarne l’abuso’". "Dunque – ha concluso il vicesindaco – la delibera approvata dalla giunta comunale ha avuto un’importante conferma.

Ed ha fatto anche ‘scuola’ visto che alcuni Comuni della provincia, tra i quali Castelfiorentino, l’hanno adottata". (fn)

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