Sicurezza: la preoccupazione di Medu per le nuove norme

Medici per i Diritti Umani manifesta profonda preoccupazione per l’entrata in vigore di alcune delle norme contenute nel Ddl 733- B approvato ieri dal Parlamento.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 luglio 2009 14:34
Sicurezza: la preoccupazione di Medu per le nuove norme

Medici per i Diritti Umani manifesta profonda preoccupazione per l’entrata in vigore di alcune delle norme contenute nel Ddl 733- B approvato ieri dal Parlamento, norme che mettono in discussione la garanzia del diritto alla salute e più in generale dei diritti umani e civili per i cittadini stranieri irregolarmente soggiornanti nel nostro paese. Vanno in questo senso l’introduzione del reato di ingresso e soggiorno illegale, la necessità di esibizione del permesso di soggiorno per i provvedimenti di stato civile, la possibilità di verifica delle condizioni igienico-sanitarie dell’immobile al momento della richiesta di iscrizione anagrafica, la proroga possibile del trattenimento all’interno dei Cie per un periodo di 180 giorni e l’istituzione del registro nazionale dei senza fissa dimora presso il Ministero dell’Interno. Medu ritiene questo intervento una conseguenza del clima sociale e politico che tende da un lato alla criminalizzazione del cittadino straniero migrante e dall'ltro porta all'erosione dell'effettivo esercizio dei diritti sanciti dalla nostra Costituzione e dalle Convenzioni internazionali. Sottolineiamo il pericolo di un ulteriore allontanamento degli stranieri irregolari dalle istituzioni e dai servizi di salute in particolare, con le gravi conseguenze che ne deriverebbero anche nella prospettiva dell’inserimento, della stabilità sociale e dell’interesse pubblico. E anche le Acli Toscane si associano a quanto ha affermato il segretario del Pontificio Consiglio per la Pastorale dei Migranti, l’Arcivescovo Agostino Marchetto, che si dice "triste e dispiaciuto" perché la nuova legge porterà "molti dolori e difficoltà" agli immigrati. Anche la Presidenza regionale toscana è preoccupata, come ha rilevato il Presidente Nazionale Olivero, per le misure restrittive e punitive che il disegno di legge introduce nei confronti dei cittadini immigrati, andando ad agire nella sfera dei diritti fondamentali e della dignità umana: il matrimonio, la salute, la scuola. "Questa normativa finirà per alimentare la clandestinità anziché combatterla, rendendo gli immigrati irregolari ancora più invisibili, soprattutto sui posti di lavoro" conclude il comunicato stampa delle Acli Toscane.

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