''Disagio giovanile e sport'': a Lucca un progetto curato dal CONI

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 marzo 2009 18:36
''Disagio giovanile e sport'': a Lucca un progetto curato dal CONI

Lo sport come strumento importante nella crescita dei ragazzi. Il Ce.I.S. Gruppo “Giovani e Comunità” di Lucca, attraverso il suo Centro Studi-ceiScuola, con il sostegno del Comitato Provinciale CONI Lucca, è impegnato nella realizzazione del progetto “Disagio giovanile e Sport - Il ruolo dello sport nella prevenzione dell’uso di sostanze psicoattive”. Il progetto, di cui è promotore il Centro di Solidarietà di Firenze, e che coinvolge anche altre province, tra cui quella di Prato, è stato attivato con un gruppo pilota costituito da alcune società sportive della provincia: “Basket Femminile Porcari”, “Club Scherma Lucca TBB”, “CNL Volley Lucca”, “Fortis Lucchese”, “Libertas Basket Lucca”, “Polisportiva San Filippo” e “Tennis Vicopelago”.

Attraverso incontri settimanali, il confronto delle diverse esperienze maturate in queste società permette di conoscere punti di forza e aree di miglioramento nel difficile compito educativo e culturale che dirigenti, allenatori e genitori si trovano a gestire, soprattutto nel rapporto con i ragazzi nell’età dai 12 ai 17 anni. Dopo una fase preliminare di conoscenza reciproca, gli incontri stanno portando i rappresentanti delle società coinvolte a formare un gruppo di lavoro per rimettere al centro dell’attenzione i valori specifici dello sport, talvolta persi di vista nella pratica sportiva di oggi.

“Crediamo - sostiene il gruppo pilota - che, per sua stessa natura, lo sport sia un fenomeno sociale di enorme rilevanza perché educa e stimola, attraverso il rispetto delle regole, l’inclusione e la coesione sociale. Quando lo spirito del confronto agonistico diventa mera ricerca del successo, anche a costo della sopraffazione dell’avversario o cercando aiuti in sostanze dopanti, non è più sport e la prevenzione è sicuramente uno strumento utile per fronteggiare questo pericolo. In questo senso, gli operatori sportivi, oltre ai genitori e alla scuola, rappresentano le figure di riferimento dei giovani.” Obiettivo del gruppo è trovare supporti per sensibilizzare quanto più possibile l’opinione pubblica sul tema e individuare modalità interne alle società che permettano di porre la massima attenzione ai ragazzi nelle fasce d’età a rischio.

Per questo saranno organizzati ulteriori incontri, anche con genitori, addetti e non addetti ai lavori, per sottolineare il ruolo dello sport nella promozione di sani stili di vita cercando di costituire, con il supporto delle amministrazioni locali e dei media, una barriera a protezione delle future generazioni.

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