Scuola: il decreto del governo imporrebbe a sorpresa alle Regioni i tagli decisi dall'esecutivo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 ottobre 2008 14:05
Scuola: il decreto del governo imporrebbe a sorpresa alle Regioni i tagli decisi dall'esecutivo

Stamane, a partire da piazza San Marco, ha avuto luogo una manifestazione di studenti contro le modifiche del Governo alla scuola.
«E' un atto arrogante, irresponsabile, irrispettoso e illegittimo, contro il quale ci opporremo con ogni mezzo, compreso il ricorso alla Corte costituzionale». Così l'assessore all'istruzione, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini commenta l'articolo 3 del decreto legge 154 con il quale il governo impone alle Regioni di attenersi alle sue recenti decisioni per quanto riguarda il dimensionamento scolastico, dà loro una scadenza ravvicinata (il 30 novembre) e prevede, per le Regioni inadempienti, il ricorso al commissariamento.

Le Regioni e gli Enti locali che ancora non lo hanno fatto avrebbero appena quindici giorni di tempo per mettersi in linea con i parametri, come noto molto restrittivi, della legge 133 dello scorso agosto, parametri che si prevede produrranno consistenti tagli al numero di scuole e classi. «Il dimensionamento scolastico è una materia di competenza delle Regioni – protesta Simoncini – la Toscana lo sta facendo, come sempre, di concerto con le Province e secondo i criteri previsti dalle norme che si è data con propria legge regionale e che, fra l'altro, prevede come termine di presentazione il 31 dicembre di ogni anno.

Proprio per ribadire queste prerogative, confermate a suo tempo anche da una sentenza della Consulta, abbiamo già deciso, com'è noto, di fare ricorso alla Corte Costituzionale sul decreto 112». Oggi il braccio di ferro si inasprisce ulteriormente. Il ministro vorrebbe imporre l'adeguamento, che dovrebbe essere fatto entro quindici giorni, con termini perentori. E va oltre, parlando apertamente di intervento sostitutivo: nelle Regioni inadempienti l'adeguamento verrà fatto da un commissario ad acta, nominato dal governo.

«E' un provvedimento – conclude l'assessore - al quale non intendiamo piegarci, perchè rappresenta un colpo allo spirito di collaborazione che dovrebbe informare i rapporti fra Stato, Regioni ed Enti locali sulla scuola. Ma, soprattutto, perché mette in atto pesanti tagli che, se attuati, mettono in ginocchio la scuola e in particolare le piccole scuole di montagna. In più si tratta dell'ennesimo provvedimento preso senza consultazione, in un disegno che vorrebbe ridurre le Regioni al ruolo di mere esecutrici di decisioni governative e non di enti titolari di competenze costituzionali, che devono esercitare, nell'ambito della propria autonomia, con leggi e regolamenti.

In questo quadro, l'ipotesi di commissariamento rappresenta una deriva senza precedenti, che rischia di produrre paralisi amministrativa e danni gravissimi al sistema scolastico italiano». L'assessore ricorda che la Toscana ha esercitato con grande serietà a rigore la propria competenza, operando una razionalizzazione delle sedi, valorizzando la crescita degli istituti comprensivi, riducendo il numero degli istituti soprattutto nelle città e realizzando così risparmi che ci hanno consentito di tenere aperte le scuole di montagna e dei piccoli centri.

Anche per questo l'assessore Simoncini prenderà parte, lunedì 13, alle 21, a Firenze, alla fiaccolata organizzata dai rappresentanti di insegnanti e genitori a difesa della scuola pubblica.

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