Calcio, Fiorentina: da Papa Waigo una scuola di calcio in Senegal

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 agosto 2008 15:40
Calcio, Fiorentina: da Papa Waigo una scuola di calcio in Senegal

Non è solo una conferenza stampa che parla di calcio giocato quella di Papa Waigo. Un uomo che cerca attraverso il suo lavoro di aiutare anche chi ne ha bisogno. Nasce così, spiega lo stesso giocatore, la voglia di fondare una scuola calcio in Senegal, a Saint Louis, un posto dove non sempre è facile vivere quando sei ragazzo, senza inserirsi in giri ‘ sbagliati’, specialmente quando nel dopo-scuola, non esiste molto che venga incontro ai più giovani. “Cinque anni fa ho avuto un’idea – spiega Papa Waigo – assieme ad amici del mio Paese, quella di creare una struttura che possa aiutare dei giovani talenti, ma anche dei semplici ragazzi.

Così ho fondato la Ndar-Gdey, che oggi conta oltre duecento calciatori, un centro sportivo che nel tempo sta diventando anche un modo per inserire alcuni giovani nel mondo del lavoro, attraverso amici e conoscenze. Io mi occupo di finanziare di tasca mia la struttura, di trovare l’attrezzatura tecnica e spesso ricevo aiuti dai miei compagni di squadra. L’anno scorso per esempio mi hanno regalato tutti un paio di scarpe. Ma il mio obiettivo è quello di far collaborare un po’ tutti quanti, magari prestando per qualche giorno delle professionalità per far crescere la struttura.

C’è chi mi ha promesso di venire in Senegal per dare un contributo dal punto di vista tecnico, chi mi sta già dando una mano a promuovere questa iniziativa. Non so se riuscirò a far crescere dei nuovi talenti, ma l’importante e fare star bene i ragazzi, dai più piccoli che sono paragonabili all’età dei ‘Pulcini’ in Italia, fino alla Primavera”.
Ma con Papa Waigo il pensiero va anche alle prossime gare della Fiorentina, inevitabilmente anche alla Juventus: “So che è una sfida sentita, ho dei ricordi molto freschi nella sfida con i bianconeri, però il pensiero non può andare tanto lontano perché tutta la nostra concentrazione ora è per mercoledì sera.

Questa Fiorentina, piena di talento e di grinta, può fare molto bene, però deve affrontare una gara alla volta, come sostiene il Mister. Con lui il mio rapporto è sempre stato ottimo, e anche se le voci sul calciomercato non smettono di darmi per uno tra quelli in partenza, io insisto nel dire che finchè sono qui mi comporto come un professionista, uno della Fiorentina. Ecco quindi che se nella mia Nazionale il tecnico mi vede come terzino, soluzione prima d’emergenza, poi quasi definitiva, e qui sono un esterno offensivo, per me cambia poco, gioco a calcio e faccio il mio dovere in campo, a seconda delle necessità”.
Ultimo capitolo toccato dal senegalese è quello del rapporto con Firenze.

“E’ stato un amore a prima vista, e l’affetto che sento nei miei confronti è una delle molle principali che mi fa andare avanti al massimo. Mi sento ben voluto da tutti e anche in città quando passeggio me lo dimostrano un po’ tutti. Il mio futuro? Sarà il destino a decidere, io lo seguirò”.

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