Università: la ricerca fiorentina ai primi posti in Italia.
I lavoratori in agitazione contro la manovra economica del Governo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 luglio 2008 19:17
Università: la ricerca fiorentina ai primi posti in Italia.<BR>I lavoratori in agitazione contro la manovra economica del Governo

Firenze, 24 luglio 2008- La ricerca dell’Università di Firenze è ai primi posti in Italia. La qualità della ricerca fiorentina è confermata dai dati 2007 sul cofinanziamento ministeriale ai progetti di ricerca di interesse nazionale (PRIN), comunicati dal Ministero dell’Università e della Ricerca. L’Università di Firenze risulta al secondo posto in Italia con 42 progetti, coordinati da docenti fiorentini, ammessi al finanziamento, per un ammontare complessivo di 6.667.097 euro, che rappresentano il 6,76 delle risorse distribuite a livello nazionale, cioè 98.600.000 euro.

Davanti all’Ateneo fiorentino solo l’Università di Roma “La Sapienza”. Negli ultimi 9 anni Firenze è sempre stata fra i primi tre posti della graduatoria PRIN: 48 i progetti coordinati da docenti dell’ateneo finanziati nel 2006 e 60 nel 2005, per una percentuale sul totale dei fondi nazionali distribuiti, rispettivamente del 5,9% e del 6,13%. “Il risultato del PRIN – ha dichiarato il rettore Augusto Marinelli - è un parametro estremamente interessante delle capacità scientifiche delle varie aree dell’ateneo perché si tratta di una competizione nazionale, aperta a tutte le università, senza vincoli tematici di ricerca”.
Intanto però i lavoratori tecnici-amministrativi, CEL, stabilizzandi e precari dell’Università degli Studi di Firenze, per contrastare le misure previste dalla manovra economica del Governo e in difesa dell'esistenza stessa dell'Università pubblica e Statale, si riuniranno domani 25 luglio alle ore 9.00 in assemblea generale in via Santa Reparata.

Dopo l’assemblea a partire dalle ore 12.00 i lavoratori si riuniranno in presidio presso il Rettorato in piazza San Marco per sollecitare idonei provvedimenti a garanzia dei precari e del salario del personale a tempo indeterminato.

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