Tre giorni contro i CPT in una gabbia sul tetto della città

Redazione Nove da Firenze
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15 luglio 2008 23:21
Tre giorni contro i CPT in una gabbia sul tetto della città

Firenze, 15 Luglio 2008- Mentre l'opinione pubblica parla di immigrazione e impronte digitali e il premier Berlusconi dopo l'incontro a Roma con il presidente della Commissione Ue Barroso, ha il coraggio di affermare: ''Troveremo una soluzione compatibile con i diritti e i valori europei'', da questa mattina, e fino al 17 luglio, Saverio Tommasi, 28enne attore fiorentino, sta vivendo giorno e notte in una gabbia di metallo al piazzale Michelangelo per protestare contro i Centri di permanenza temporanea e contro l'ipotesi di aprirne uno in Toscana.

Per tre giorni mangerà e dormirà in una gabbia di 170x120 centimetri, contornata di filo spinato, e montata sul suo furgone.
Alessandro Santoro, prete delle Piagge, sta organizzando invece una Marcia della Convivenza, cha avrà luogo martedì prossimo, dalle 18:00, con partenza da piazza Indipendenza e arrivo in piazza della Signoria. Interverrà Don Andrea Gallo della Comunità di San Benedetto al Porto di Genova.
L'obiettivo era «individuare risposte e interventi possibili, a partire dall'esperienza di chi lavora sul territorio», nella «consapevolezza che non si possa sottovalutare il problema ma sia necessario declinarlo nei singoli aspetti, tenendo conto della dimensione metropolitana e delle potenzialità del territorio».

Questo il filo conduttore del seminario che si è svolto oggi in Palazzo Vecchio su "Insicurezza percepita e problemi reali di sicurezza: l'urgenza della giustizia sociale" ed organizzato da Rifondazione Comunista, Verdi, Sinistra Democratica, Comunisti Italiani e Unaltracittà/Unaltromondo. «Dagli operatori del settore, a partire dalla polizia municipale - ha spiegato la capogruppo di Rifondazione comunista Anna Nocentini - è emersa la tesi che il problema della sicurezza nasce da cause strutturali della società e da situazioni di trascuratezza della città.

In ambedue i casi è evidente che i cittadini chiedono risposte dalle istituzioni e queste ultime non si possono tirare indietro. I consiglieri comunali presenti a questa iniziativa - ha proseguito Anna Nocentini - dovranno far tesoro di questo seminario contribuendo a realizzare politiche per la comunità invece che regolamenti. Sarebbe utile scrivere in tutte le aule consiliari: "la priorità non è il diritto alla sicurezza ma la sicurezza dei diritti"». «Abbiamo imparato molto dalla giornata di oggi - ha commentato il capogruppo dei comunisti italiani Nicola Rotondaro - soprattutto da alcuni interventi come quello del professor Pavarin dell'università di Bologna.

Starà a noi mettere in pratica le proposte che sono state affrontate». «Dopo gli interventi di oggi - ha evidenziato il presidente del consiglio comunale Eros Cruccolini - occorre cambiare gli elementi di valutazione, soprattutto dei gruppi di centrosinistra, che avranno un forte stimolo rispetto alle proposte avanzate per riformulare la politica della città. In molti interventi, è stato sottolineato che sulle politiche di sicurezza non ci sono differenze fra destra e sinistra. Quest'ultima si è piegata, per ragioni di consenso, ad attuare politiche "securitarie" rispetto a quelle di integrazione ed inclusione.

Occorre invece recuperare questo aspetto integrandolo con le politiche preventive». «E' importante - ha concluso Cruccolini - sostenere politiche sociali di accoglienza e saper mettere in rete, come istituzione, tutti i soggetti che operano in questo settore. Tutte queste energie che ci sono state trasmesse dal seminario ci devono dare stimoli per proposte politiche importanti». «E' stato interessante ascoltare le posizioni dei vari soggetti che sono intervenuti - ha continuato la capogruppo di Unaltracittà/Unaltromondo Ornella De Zordo - mi auguro che il seminario serva anche ai gruppi della sinistra per elaborare una proposta comune, anche in vista della discussione in consiglio comunale sul nuovo regolamento di polizia municipale.

Il nodo principale, emerso da più voci, è il passaggio dalla "sicurezza dei diritti" alla "sicurezza come problema generale della società". Una delle richieste avanzate è il diritto alla residenza, bloccato da un'ordinanza del 2003». «L'osservanza e il rispetto delle regole e delle leggi - ha sottolineato il capogruppo dei Verdi Gianni Varrasi - è la grande questione che ritorna dopo l' intervento del premier Silvio Berlusconi, che vale per lui come per qualsiasi altro cittadino. Oggi è stato dimostrato che le proposte avanzate in fatto di sicurezza dal centrosinistra sono più ricche e concrete di quelle avanzate dal centrodestra, cher sa solevvare paure invece di risolvere problemi».

«Il seminariuo di oggi è stato un momento di conoscenza e confronto con tutte le realtà che si occupano di integrazione e accoglienza in città e non solo - ha sottolineato la capogruppo di sinistra democratica Anna Soldani. Auspichiamo che da questo seminario scaturiscano proposte costruttive, vista l'importante attività che tutte queste associazione e cooperative svolgono ogni giorno nelle piazze e nei quartieri e che oggi abbiamo avuto la possibilità di ascoltare direttamente».

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