Chianti Classico: il 2007 conferma un Gallo nero in crescita

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 maggio 2008 14:25
Chianti Classico: il 2007 conferma un Gallo nero in crescita

L’atmosfera che si respira tra i produttori al termine dell’assemblea generale dei soci del Consorzio Vino Chianti Classico, svoltasi lo scorso 23 maggio, è serena e al tempo stesso entusiasta. Una serenità tipica di chi è consapevole di aver svolto appieno il proprio ruolo in un squadra vincente, unita all’entusiasmo per un futuro che sembra aver preso la strada giusta. L’esercizio sociale che si è chiuso con l’Assemblea Generale, infatti, può essere considerato uno dei più positivi dell’ultimo decennio per il Chianti Classico.

Le marcature sono cresciute per il quarto anno consecutivo, attestandosi a 288.181 ettolitri – il terzo miglior miglior risultato a partire dal 1996 – mentre i prezzi dello sfuso hanno oramai completamente riassorbito la crisi del biennio 2002/2003, superando la soglia dei 300 €uro per ettolitro. Nonostante le difficoltà generate da un rapporto di cambio €uro/dollaro divenuto estremamente penalizzante, le esportazioni non mostrano segni di cedimento.
“Quattro anni di ininterrotta crescita non sono frutto del caso e non possono essere spiegati “solo” con riferimento all’andamento economico generale ed alla ripresa dei consumi seguita alla crisi dell’11 settembre” commenta Marco Pallanti, Presidente del Consorzio.

“Normalmente i periodi di crisi acuiscono i fattori di debolezza interni ad un comparto, penalizzando soprattutto le imprese più fragili e con scarse capacità di adattamento. Viceversa, se in questi anni la nostra denominazione ha continuato a muoversi con successo ciò è dovuto al lavoro delle nostre imprese ed alle strategie collettive che siamo stati in grado di sviluppare”.
Alla base di questa performance vi è un lavoro che coinvolge l’intero sistema del Chianti Classico su più fronti.
L’attenta politica del Consorzio in termini di tutela e controllo, svolta quotidianamente sull’intera filiera, probabilmente porterà, all’inizio del 2009, al completamento delle verifiche sul 100% dell’intera denominazione.
Ed è proprio grazie a questa politica che i produttori investono negli ultimi anni in maniera sempre più incisiva sulla qualità del prodotto.

Basti pensare che nel solo triennio 2005/2007 stati reimpiantati quasi 850 ettari di vigneto, pari a circa il 12% di tutta la superficie iscritta, con una densità media di poco inferiore ai 5.000 ceppi per ettaro. Attualmente circa il 48% dei vigneti in produzione è stata impiantata nel decennio 1995/2005, ma nei prossimi tre anni, con l’entrata in produzione dei nuovi impianti, la percentuale di vigneti con un’età inferiore ai 15 anni salirà di altri 8/9 punti.
“Ovviamente il lavoro da fare resta ancora moltissimo, ma riteniamo che la strada imboccata sia quella giusta” conclude Pallanti.

“Dobbiamo continuare ad insistere sulla qualità come obiettivo strategico di ogni nostra iniziativa, consapevoli che è solo con una politica coerente e duratura che si potranno consolidare le posizioni faticosamente acquisite in questi anni”.

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