Confcommercio: preoccupazione per la durata dei cantieri della linea 2 e della 3

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 marzo 2008 13:55
Confcommercio: preoccupazione per la durata dei cantieri della linea 2 e della 3

Firenze, 31 marzo 2008- Le linee tranviarie hanno seguito la procedure semplificata di esclusione dal VIA. Per quanto riguarda la linea 1, la procedura semplificata, ha portato a delle prescrizioni ai sensi dell'art. 11, comma 8, della L.R. n.79/98. Alcune di queste prescrizioni, sono finalizzate alla eliminazione ed alla mitigazione degli impatti sfavorevoli sull'ambiente che possono derivavano dalla realizzazione della linea tranviaria. Per questo motivo è previsto, che il proponente dell’opera attui un sistema di monitoraggio ante, in corso e post opera, sulle seguenti matrici ambientali aria (verifica delle concentrazioni delle polveri aerodisperse), acque sotterranee (verifica sulla protezione della falda da contaminazioni ante ed in corso d’opera) e rumore (verifica della rumorosità delle attività prodotte dal traffico a seguito delle modifiche dei percorsi dovute all’apertura dei cantieri).

Arpat, in questa fase ha avuto un ruolo di verifica sull’attività svolta dal committente dell’opera. Si riportano alcuni grafici da noi elaborati a seguito dei dati di autocontrollo inviatici da ATAF, gestore per la realizzazione dell’opera e l’attuazione delle prescrizioni, relativamente al monitoraggio dell’aria.
“Vogliamo prepararci in modo adeguato, ha affermato il direttore di Confcommercio, Pier Luigi Masini, alla fase di concertazione che il Comune intende aprire con le organizzazioni di categoria dopo il 15 aprile.

Confcommercio da sempre sostiene che la densità commerciale delle aree Statuto e Duomo richiedono soluzioni progettuali compatibili con le realtà economiche, così come non si può non tener conto della complessità del sistema trasporti previsto per piazza della Libertà.
“Per quanto ci riguarda, ha continuato Masini, non abbiamo la necessità di cambiare in corsa la posizione che la nuova associazione ha tenuto fin dalla sua nascita, nel febbraio scorso, in perfetta sintonia non solo con la nostra rinnovata base sociale, ma in genere con i commercianti , soci e non soci che siano.

Per questo ci è sembrato corretto riunire i titolari delle imprese delle tre diverse zone, ascoltarli e con loro confrontarci su possibili proposte da sottoporre all’esame della amministrazione comunale , sia per quanto attiene alla progettazione esecutiva del tracciato tramvia, sia per quanto attiene alle problematiche che provocherà l’apertura e la durata della fase di cantiere. In fine dei conti ci è stato detto che si intende dare luogo, con i tavoli di concertazione, ad un forum degli stakeholder, e dunque non sarebbe male ricordare a tutti che parlare di stakeholder significa far riferimento ai soggetti interessati ad una iniziativa progettuale, la cui soddisfazione influenza lo svilupparsi ed il successo finale del progetto”.
La fase di consultazione dei commercianti delle tre aree interessate è cominciata la settimana scorsa con quella di via dello Statuto e si completerà nelle prossime due settimane con gli operatori del centro cittadino e delle altre zone.

“L’esperienza della linea 1, ha detto il direttore di Confcommercio, deve essere utilizzata per evitare di ripetere errori e soprattutto la moria di imprese che si è prodotta in tutta la zona di via Talenti. Non sarebbe tollerabile una ulteriore distruzione del patrimonio di imprese che nella città di Firenze si è andato sviluppando negli anni”.
Dopo il primo incontro con le imprese dell’area Statuto, la soluzione in “sotterranea“ sembra essere la soluzione più gradita al mondo del commercio e delle imprese turistiche, compatibilmente con le soluzione tecniche che dovranno essere, nel caso, adottate.
“Non siamo dei tecnici di trasporto su ferro, ha concluso Masini, ma se a Milano hanno trovato una soluzione in sotterranea addirittura per il passante ferroviario ed a Brescia ATM pensa ad un percorso misto, tramvia in superficie e sotterranea, non vedo perché anche a Firenze non sia possibile adottare soluzioni che la tecnologia oggi consente, senza pregiudiziali posizioni ideologiche, rimanendo nei costi stimati e garantendo il lavoro alle imprese assegnatarie”.

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