Electrolux: dal Consiglio regionale la richiesta al ministro dell'apertura di un tavolo nazionale

Redazione Nove da Firenze
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12 marzo 2008 19:31
Electrolux: dal Consiglio regionale la richiesta al ministro dell'apertura di un tavolo nazionale

Firenze− Richiesta al ministro delle Attività produttive di convocare quanto prima un incontro a Roma per aprire un tavolo nazionale sulla vicenda Electrolux, che vede messi a rischio 450 posti di lavoro per l’ipotesi di chiusura dello stabilimento di Scandicci. È la decisione assunta congiuntamente, con una risoluzione approvata all’unanimità, dalle commissioni Attività produttive e speciale Lavoro del Consiglio regionale della Toscana, che questo pomeriggio ha incontrato, in Palazzo Panciatichi, i rappresentanti sindacali di categoria − Fiom, Uilm, e Fim − e la Rsu della Electrolux di Scandicci.
C’è, secondo i membri delle due commissioni, la prorità della salvaguardia dei posti di lavoro e insieme la necessità di evitare un duro colpo al manifatturiero in Toscana; ci sono ipotesi da sviluppare per prospettare alla multinazionale proprietaria soluzioni tali da scongiurare la chiusura e riqualificare la produzione.

I tempi sono stretti, la decisione definitiva della proprietà dovrebbe arrivare entro il mese di giugno. E c’è un quadro più generale, di livello nazionale, da affrontare con la Electrolux che in Italia ha una produzione dislocata in altri quattro stabilimenti. Di qui la richiesta rivolta al Ministro di convocare immediatamente un incontro tra le parti a Roma.
Il quadro della vicenda Electrolux è ormai noto, la situazione, hanno convenuto i commissari nei loro interventi, è molto grave.

Le commissioni consiliari Attività produttive e speciale Lavoro hanno ribadito la solidarietà ai rappresentanti dei lavoratori della Electrolux e la volontà di collaborazione, con l’invito a mantenere contatti diretti e quotidiani in questa fase decisiva. I rappresentanti dei lavoratori Rodolfo Zanieri (Uilm), Alessandro Beccastrini (Fim), Cesare De Sanctis (Fiom) − presenti insieme con Simona Luciani e Stefano Cortini della Rsu Electrolux − hanno sintetizzato il quadro attuale: la produttività dello stabilimento di Scandicci è alta, la più alta del gruppo, i conti sono seppure moderatamente in attivo, la prospettata chiusura risponde tuttavia ad una strategia che coinvolge l’intera catena del freddo (la produzione di frigoriferi) dell’azienda.

Il rischio di chiusura è incombente e provocherebbe inevitabilmente la perdita dei 450 posti di lavoro.
La questione Electrolux, hanno affermato, è più generale e riguarda anche gli altri quattro stabilimenti dislocati in Italia, caratterizzati a loro volta da un quadro complessivo poco brillante. Per scongiurare la chiusura a Scandicci, hanno spiegato, servono interventi immediati dalla comunità toscana: proposte di riconversione e riqualificazione della produzione, magari coinvolgendo le Università (il tentativo è già stato avviato), a difesa dei posti di lavoro e della produzione, anche per salvaguardare un settore tanto importante in Toscana, qual è il manifatturiero, da un colpo che si rivelerebbe molto duro.

In questo quadro, possono giocare un ruolo le istituzioni.
La risoluzione approvata all’unanimità dalle commissioni Attività produttive e speciale Lavoro risponde a queste sollecitazioni e si rivolge, attraverso il coinvolgimento della Giunta regionale, direttamente al Governo. La richiesta al ministro per lo Sviluppo economico è esplicita: convocare quanto prima a Roma un tavolo nazionale con i rappresentanti della multinazionale proprietaria dell’azienda e i rappresentanti dei lavoratori, per ricondurre le soluzioni alla strategia complessiva della Electrolux in Italia.

Non solo solidarietà, quindi, ma anche passi concreti. Come l’allargamento del tavolo regionale agli Enti locali e alle Università, proprio per individuare e proporre in tempi brevi soluzioni innovative.
Con l’intervento delle due commissioni si rinnova l’impegno del Consiglio regionale, che sin dall’inizio di questa vicenda si è mosso a difesa della produzione e dei posti di lavoro. L’Assemblea toscana ha approvato a metà febbraio, sempre all’unanimità, una mozione di solidarietà verso i lavoratori e sostegno alle iniziative delle organizzazioni sindacali.

«Alleanza Nazionale appoggia la proposta dei sindacati della Electrolux di riservare lo stabilimento di Scandicci alla realizzazione di prodotti di nicchia ad alta tecnologia, schierandosi saldamente al fianco dei lavoratori della ditta che stanno perdendo il posto». Questa la dichiarazione del Consigliere regionale di Alleanza Nazionale Marcella Amadio, componente dell’Ufficio di presidenza della III Commissione regionale (Attività produttive), all’uscita della seduta in cui oggi pomeriggio sono stati ascoltati i rappresentanti dei lavoratori della Electrolux di Scandicci.

«Come An esprimo piena solidarietà ai lavoratori, di cui riconosciamo la professionalità, e alle loro famiglie. Da parte mia – sostiene Amadio – critico fortemente il comportamento della multinazionale, che di punto in bianco ha comunicato la chiusura dello stabilimento mandando di fatto improvvisamente a casa 450 lavoratori, senza nemmeno porsi il problema della loro possibile futura ricollocazione, soprattutto per coloro la cui età raggiunge o supera i 50 anni». Un colpo per tutti i 450 dipendenti e per le loro famiglie, e un vero e proprio disastro per alcuni di loro: «I sindacati ci hanno spiegato che molti tra i lavoratori della Electrolux sono coppie, sposate o conviventi.

Questo significa che dall’oggi al domani in quelle famiglie si passa da due a zero stipendi, con un contraccolpo pazzesco». «Per questo – prosegue Amadio – appoggio la proposta dei sindacati di produrre nello stabilimento di Scandicci prodotti di nicchia come frigo ad alto contenuto ecologico, ovvero a ridotto consumo energetico e basso impatto ambientale. An assicura tutto il suo impegno concreto affinché ciò si realizzi».
(s.b.)

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