Terremoto: lievi scosse nella notte nel Mugello.
E le gallerie della TAV?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 marzo 2008 10:16
Terremoto: lievi scosse nella notte nel Mugello.<BR>E le gallerie della TAV?

Continua lo sciame sismico nel Mugello. Una lieve scossa di terremoto di magnitudo 2.8 e' stata registrata ieri sera alle ore 22.45 nel Mugello con epicentro sul Monte Citerna nel comune di Barberino di Mugello ad una profondita' di 7.9 Km. Le scosse sono state avvertite dalla popolazione nelle province di Prato, Firenze e Bologna.
magnitudo del sisma 2.8 della scala Richter.
L'epicentro e' stato localizzato fra i comuni di Vernio (Po), Barberino di Mugello (Fi) e Castiglione dei Pepoli (Bo).

PER IL MOMENTO non risultano danni a persone o cose.
Siamo certi che dopo l’ultimo sisma in Mugello tutto sia a posto in quelle gallerie TAV, che già più volte è stato necessario demolire e ricostruire? Se lo chiede l’associazione ecologista Idra, in una lettera inviata ieri al presidente della Regione Toscana Claudio Martini, all’assessore all’Ambiente Annarita Bramerini, alla Comunità montana del Mugello, all’ARPAT, all’APAT e all’Osservatorio Ambientale Locale. “Dopo il recente sciame sismico in Mugello e Alto Mugello – scrive Idra - verificatosi nell’area attraversata dalla cantierizzazione sotterranea dell’Alta Velocità ferroviaria, suggeriamo che si provveda a un monitoraggio scrupoloso dei tunnel TAV e delle infrastrutture di superficie (fra queste, il ponte sulla Sieve)”.
E’ ancora vivo del resto il ricordo delle tre gallerie TAV “ammalorate” fra Scarperia e Borgo San Lorenzo, demolite e ricostruite in Mugello negli ultimi anni prima ancora della posa dei binari.

In terreni difficili e instabili come i sedimenti dell’antico bacino lacustre del Mugello era stato adoperato cemento non armato. Non aiutano a star tranquilli, aggiunge Idra, le notizie che giungono da altre parti d’Italia, notizie che con le cantierizzazioni TAV sembrano avere comunque una relazione. E’ di queste settimane l’arresto dell’amministratore delegato della “Calcestruzzi SpA”, che fa parte del gruppo Italcementi, e avrebbe prodotto calcestruzzo di scarsa qualità che, venduto per buono, consentiva di creare fondi neri per finanziare Cosa nostra.

Dalle cronache si è appreso che “la scoperta del cemento depotenziato ha fatto aprire un altro, allarmante capitolo: quello delle opere a rischio. Sarà infatti necessario controllare la staticità delle opere realizzate con quel materiale (...). I consulenti dei pm esamineranno alcuni tratti della Tav”. Un motivo in più, secondo l’associazione fiorentina, per chiedere che venga svolta almeno adesso una verifica tecnica approfondita.
Unaltracittà/Unaltromondo si associa alla richiesta avanzata da Idra alle istituzioni toscane di una profonda e accurata verifica delle condizioni dei manufatti sotterranei e di superficie della tratta Alta Velocità Firenze-Bologna nel territorio toscano a seguito dello sciame sismico che ha colpito le aree dei cantieri a nord di Firenze in questi giorni.

Allo stesso tempo cheide di conoscere con precisione, dato il grado di sismicità della zona, quali sistemi di monitoraggio sono stati previsti in fase di cantiere e di esercizio, con quale grado di sicurezza antisismica sono state progettate ed eseguite le opere, e chi controlla la correttezza dell'esecuzione stessa dal momento che l'osservatorio ambientale nazionale è assente in quanto è scaduto da oltre un anno l'accordo procedimentale. Le stesse informazioni chiediamo che siano fornite, con trasparenza e tempestività, per quanto riguarda il sottoattraversamento fiorentino, ritenendo che il grado di sicurezza antisismica debbe essere un importante parametro di confronto fra possibili alternative.

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