Disagio mentale: familiari e comunità protagonisti nella cura di chi soffre

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 febbraio 2008 14:35
Disagio mentale: familiari e comunità protagonisti nella cura di chi soffre

Scandicci, 19 Febbraio 2008- Favorire l’incontro tra familiari di persone con disagio mentale. Superare la condizione di isolamento, di solitudine, di stigma sociale in cui tante famiglie vivono. Dar voce a uno stato di sofferenza, ma anche dare spazio a competenze, potenzialità, risorse che solo chi si trova a sperimentare una particolare condizione può esprimere. Nasce con questi obiettivi l’iniziativa dal titolo “Familiari e comunità protagonisti nella cura di chi soffre un disagio mentale” che si terrà sabato 23 febbraio (ore 9.00) presso il centro “La Meridiana” di Scandicci (via 25 Aprile 1).

L’incontro che rientra in un più ampio progetto che riguarda la zona nord ovest di Firenze, è promosso dalle associazioni Emìs e Agatà, dalla Caritas, dalla Società della Salute Nord Ovest, dal Dipartimento di Salute Mentale della Asl 10, dalle cooperative Di Vittorio e San Pietro a Sollicciano. Non esistono a Scandicci associazioni di familiari di persone che vivono un disagio mentale. Esistono, tuttavia,tanti pazienti e familiari con le loro difficoltà e il loro bisogno di condividere, e di essere supportati.

Con il progetto che l’iniziativa di sabato inaugura, c’è, appunto, la volontà di dar voce a questi bisogni. E di far diventare protagonisti attivi gli stessi familiari nella presa in carico dei pazienti, facendoli entrare in rete con le realtà del territorio, le associazioni, i volontari, le altre famiglie. Non è, infatti, pensabile alcun percorso di cura, se non si tiene conto del contesto, in primo luogo familiare, in cui il paziente vive, né è credibile un processo di attivazione della comunità e della rete di aiuto informale che non coinvolga i familiari.

Per questo sabato i rappresentanti di alcune Associazioni di familiari porteranno la loro esperienza per la costruzione, anche a Scandicci, di un percorso di attivazione. “Questa iniziativa – spiega Andrea Caneschi, Responsabile dell’Unità Funzionale Nord Ovest del distretto Salute Mentale della Asl 10 – dovrà servire a sostenere, stimolare la partecipazione dei familiari ai percorsi di cura dei loro congiunti. I Servizi qui a Scandicci hanno un buon rapporto con i familiari ma legato soprattutto all’evento malattia.

Non c’è un coinvolgimento più ampio a livello di gruppo sociale che può stimolare una rete più ampia di rapporti. Per la nostra zona sociosanitaria questo progetto di Scandicci è un po’ pilota. L’idea è quella di coinvolgere in futuro anche Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio”. “La Società della Salute - dichiara Simone Naldoni, presidente della SdS Nord Ovest - è attenta a sostenere la coprogettazione sui temi del disagio mentale. Siamo molto soddisfatti di questa iniziativa: attraverso il lavoro in rete con il volontariato, offrirà a chi soffre un disagio psichico nuove opportunità di socializzazione”.

“Un’associazione di familiari– sottolinea Alessandro Martini, Direttore dell’Ufficio diocesano Caritas – può servire a che la famiglia non subisca e basta la malattia di un proprio congiunto e a cercare di vivere e gestire insieme alle istituzioni il disagio. La Caritas non vuole essere un affitta alloggi ma un’esperienza che si metta a servizio per facilitare questo incontro. Il disagio mentale è meno considerato come problema di quanto in realtà ce ne sia bisogno. E’ nostro desiderio intercettare questo bisogno”.
“Come Cooperativa – aggiunge Vincenzo Cavalleri di San Pietro a Sollicciano – siamo una emanazione operativa della Caritas.

Il nostro intento è facilitare l’interconnessione con le realtà che animano il territorio. Credo che un’iniziativa come questa di un’associazione di familiari possa essere una buona sperimentazione”.
L’iniziativa rientra nel progetto “In rete. Promozione del volontariato, sostegno alle famiglie” che è iniziato nel 2007 con una mappatura delle associazioni di volontariato e delle realtà aggregative del territorio scandiccese.
Il progetto è proseguito con la realizzazione di un corso per volontari nel disagio mentale, al termine del quale in molti si sono resi disponibili per fare volontariato in progetti predisposti dal Servizio Salute Mentale di Scandicci.

Per informazioni Associazione Emìs, 338/4526572.

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