Partecipazione: dopo la legge regionale, quali altre iniziative politiche?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 gennaio 2008 15:18
Partecipazione: dopo la legge regionale, quali altre iniziative politiche?

Il Consiglio Regionale della Toscana ha definitivamente approvato la legge (LR 69 del 27 dicembre 2007) Norme sulla promozione della partecipazione alla elaborazione delle politiche regionali e locali. La nuova legge ha lo scopo di promuovere il coinvolgimento dei cittadini nei processi di formazione ed elaborazione delle scelte istituzionali relative al territorio toscano. Si tratta di un’iniziativa già ampiamente collaudata a livello mondiale: sono infatti numerosi i paesi che hanno già attivato politiche di promozione della partecipazione pubblica, basti pensare al modello francese, nato alla metà degli anni novanta, ma anche al Brasile, ai paesi anglosassoni, ecc.

L’obiettivo principale della nuova legge regionale è quello di coinvolgere la popolazione toscana nel dibattito politico e istituzionale, al fine di individuare più facilmente le esigenze dei cittadini e di valutarne le opinioni. La legge riconosce infatti che la partecipazione è un innegabile diritto della cittadinanza e, in quanto tale, deve essere favorita e incentivata.
Ma sarà in grado la classe dirigente toscana di dare davvero avvio ad una nuova stagione della partecipazione? In fondo la legge, senza porre vincoli normativi all'attività degli enti locali, dovrebbe funzionare un po' come "moral suasion" nei confronti degli interlocutori istituzionali, invitandoli ad avviare processi di inclusione politica.

Perciò, visto che il dibattito sulla legge è iniziato esattamente due anni fa, nel gennaio 2006, ci si sarebbe potuto aspettare un fiorire di iniziative locali già nei mesi scorsi. Ma non sembra che le istituzioni locali toscane siano state pervase da un afflato partecipativo particolarmente sincero. Sarebbe bello allora se l'Assessore regionale Fragai, promotore della legge, si attivasse nella legislatura residua nella promozione di una cultura della partecipazione nei confronti dei colleghi amministratori, che non sembrano particolarmente sensibili al richiamo della legge.

Si protrebbero organizzare degli interessanti corsi sulla cultura della partecipazione, sul galateo della comunicazione sociale, o di educazione alle relazioni politiche ricolti in esclusiva agli amministratori. I cittadini toscani ne sarebbero felici.
Nicola Novelli

Notizie correlate
In evidenza