Bilancio regionale: 46,5 milioni di euro di nuove entrate

Redazione Nove da Firenze
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16 ottobre 2007 19:12
Bilancio regionale: 46,5 milioni di euro di nuove entrate

Firenze, 16 Ottobre 2007– La terza variazione al bilancio di previsione 2007 e pluriennale 2007/2009, per destinare 46,5 milioni di nuove entrate, ha aperto i lavori del Consiglio regionale. Una parte della cifra viene destinata in primo luogo alla sanità (25 milioni di euro a titolo di anticipo di risorse statali arretrate relative al periodo 1997/2004 per mobilità interregionale). Le altre destinazioni: all’ARPAT un finanziamento aggiuntivo di euro 4,8 milioni, il resto per garantire la copertura finanziaria di proposte di legge in favore di popolazioni colpite da eventi alluvionali, in materia di partecipazione e a sostegno dei Comuni per servizi postali e di prossimità.

La proposta di legge guarda inoltre alla realizzazione di piani di edilizia scolastica, di adeguamento a norma e messa in sicurezza; al pagamento delle indennità a soggetti danneggiati da trasfusioni e somministrazione di emoderivati; alla copertura degli oneri contributivi per gli apprendisti artigiani; al finanziamento di interventi di sviluppo e rafforzamento delle aziende esercenti attività produttive e di integrazione dei fondi costituiti presso organismi intermedi per aiuti alle piccole medie imprese artigiane e industriali; ad interventi in ambito culturale ed allo sviluppo della cinematografia.
Secondo Ilio Pasqui, presidente della Commissione Bilancio, che ha illustrato in aula l’atto, “il dato rilevante è rappresentato dalle maggiori entrate, per il resto questa terza variazione non è più significativa della seconda, perché presenta assestamento tra capitoli e alcune partite interessanti tra entrate ed uscite”.

Pasqui ha spiegato che le maggiori entrate di parte corrente, pari a 46,5 di euro, derivano dalla tassa automobilistica (22 milioni), dal gettito Irap (10 milioni), nonché dal recupero e dal contenzioso di imposte non versate (9,2 milioni) ed a titolo di quota regionale dell’accisa sul gasolio (5 milioni). Il presidente Pasqui, chiudendo il proprio intervento, ha ricordato che la commissione ha espresso parere negativo nei confronti di 421 emendamenti presentati dall’opposizione.
“Il tesoretto toscano ha fatto la sua apparizione quasi improvvisamente”.

Così ha esordito Alessandro Antichi (Fi), portavoce dell’opposizione, parlando dei 46,5 milioni di euro di maggiori entrate, “che il governo regionale si è trovato tra le mani quasi come regalo di fine anno”. Una cifra così ragguardevole, secondo Antichi, “non può essere sottovalutata perché è un dato politico molto importante”. Da qui l’invito: “Se avete preso qualcosa in più dovete restituirlo ai cittadini e non affermare di destinare parte delle entrate per il progetto della non autosufficienza, che dagli atti non risulta”.

Nel suo intervento, il presidente Pasqui aveva accennato alla non autosufficienza come settore di intervento in ambito sanitario. Quindi, per dirla con Maurizio Bianconi (An), “non si può parlare di variazione ordinaria di bilancio né di 25 milioni di euro per la non autosufficienza, perché non emerge dalla relazione”. “Questa è una vostra trovata mediatica – ha continuato – è il vostro tentativo di apparire come quelli che restituiscono bene, tra non autosufficienza, Arpat, legge sulla partecipazione e imprese”.

Per il capogruppo di Alleanza nazionale, “non c’è destinazione appropriata”: i cittadini chiedono a gran voce “un piano per la sicurezza sul territorio, attraverso accordi con i Comuni, per presidiare localmente”. Ad Aldo Manetti (Prc) non appassiona il dibattito sulla variazione ordinaria o straordinaria di bilancio, ma interessa sottolineare alcuni voci, come i 25 milioni destinati alla sanità, che vanno a coprire prestazioni di servizi; oppure i 4,8 milioni per l’Arpat, per andare incontro alle richieste della Comunità europea in materia ambientale e per far fronte alle strategie regionali.

In merito alla tassa sul bollo auto Manetti ha invitato ad applicarla in modo equo. “Alle fasce più povere della popolazione – ha detto – non dobbiamo far pagare l’aumento del dieci per cento”.
Se la Giunta ha sbagliato le previsioni deve rifarsi i conti ed essere attenta; né pare buona la destinazione delle maggiori entrate indicata nella variazione al bilancio”. E’ quanto affermato dal consigliere dell’Udc Giuseppe Del Carlo, durante il dibattito in aula sulla terza variazione al bilancio di previsione 2007 e bilancio pluriennale 2007/2009.

Del Carlo si è detto concorde con quanti, nel corso del dibattito consiliare, hanno sostenuto il “dovere morale di restituire ai contribuenti quanto è stato prelevato in più rispetto alle previsioni” e ha sottolineato come, nella relazione di accompagnamento alla variazione, “la Giunta non accenni neppure al progetto per la non autosufficienza”. Un passaggio sottolineato anche da Maurizio Dinelli, capogruppo di Forza Italia, che ha invitato le file di maggioranza “ad una riflessione: con i contribuenti toscani è stato stipulato una sorta di contratto sociale; se avanzano dei soldi, questi debbono essere restituiti”.

Secondo Dinelli la maggioranza “tradisce il concetto di sussidiaretà”, sia rispetto ai cittadini che agli enti locali, “Province e Comuni”; e “non combatte l’evasione fiscale”, verso la quale “il cittadino è spinto dall’eccessiva pressione fiscale, e dal fatto che non si fida dell’ente pubblico”. Il capogruppo di Forza Italia ha imputato alla maggioranza “la mancanza di un rapporto corretto con i toscani”, e “un atteggiamento per cui il cittadino è un po’ brigante e mascalzoncello: prendete i soldi e non li restituite, perché decidete voi dove metterli”.

Il consigliere del Pdci Marco Montemagni, ha definto la proposta di legge in discussione “un fatto importante”, passando in rassegna le “variazioni di entrata significative” e anche le voci in uscita. Sulle prime, Montemagni ha definito improprio parlare di “tesoretto” a disposizione delle casse regionali, trattandosi invece di “nuove entrate strutturali”, che dovranno essere gestite in relazione al bilancio del 2008 e a “progetti importantissimi”, come quello sulla non autosufficienza.

Per il consigliere i 421 emendamenti presentati dall’opposizione “hanno un vago sapore ostruzionistico”, e appaiono “sproporzionati”. “Sarebbe opportuno – ha concluso Montemagni – superare la fase di empasse che ha caratterizzato i rapporti tra opposizione e governo negli ultimi mesi, per privilegiare le questioni di contenuto”.
Alessia Petraglia, capogruppo di Sd, rispetta “le posizioni dell’opposizione”, ma ritiene opportuno “che si recuperi il dialogo, per riprendere un confronto che ha permesso a quest’aula di dare un contributo alla crescita della Toscana”.

La consigliera, passando in rassegna la destinazione di alcune voci in uscita della variazione di bilancio, ha sottolineato come queste consentano “di rispettare impegni assunti con il bilancio 2007”. Come i fondi per le popolazioni alluvionate, per Arpat, per la legge sulla partecipazione, per i soggetti danneggiati da trasfusioni e somministrazione di emoderivati. Rivolgendosi al consigliere Dinelli, capogruppo di Fi, Petraglia ha precisato che “non è mai giustificato chi non paga le tasse”, e ha sottolineato l’importanza del “tesoretto” per far fronte agli impegni sociali, primo fra tutti il progetto per non autosufficienza.

Marco Cellai, consigliere di Alleanza Nazionale, ha affermato che “i cittadini hanno diritto di pretendere che i soldi versati in più vengano restituiti”, perché “ai toscani non importa niente di quello che ha detto Claudio Martini, e cioè che la tavolo di concertazione non è stata chiesta alcuna restituzione”. I toscani, per Cellai, “sentono di essere stati turlupinati”, e Martini “farebbe meglio a leggersi i dati sull’occupazione, che cresce in tutte le regioni del Centro Nord fuorché in Toscana”.

Il consigliere ha sottolineato che la variazione non fa riferimento “ai costi sostenuti dalle famiglie per le tasse universitarie” e che, nel complesso, si tratta di “un atto arrogante”, indicativo del “non felice rapporto tra il governo e la società toscana”. Andrea Agresti, consigliere di Alleanza Nazionale, ha parlato di “tasse odiose”, che pesano “sul mondo delle imprese e sulle famiglie”. Le “tasse odiose”, in ogni caso, andavano “restituite in maniera diversa”: così, i 25 milioni destinati alla sanità, che “saranno nuovamente spendibili quando lo Stato si farà carico del proprio impegno nei confronti della Toscana, come verranno spesi?”.

Contestati anche i milioni di euro per Arpat, per “impegni presi e non mantenuti negli anni passati”, e anche i finanziamenti alle popolazioni alluvionate, tra le quali non figurano quelle “della Maremma, del Senese e dell’Aretino, colpite dalle alluvioni del 2004 e 2005”, per cui “si toglie a molti e si dà a pochi”. “Oggi – ha ricordato Agresti all’aula – registriamo l’ennesima vittima sul lavoro in Toscana: sarebbe stato più opportuno che le maggiori entrate fossero state per il sostegno alle famiglie di quelle vittime”.

La variazione al voto, appare caratterizzata “da malafede”.

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